La Regione intervenga subito affinché le banche della provincia di Bari onorino l’impegno preso a livello di Abi, oppure dal 1° dicembre 1.500 lavoratori e le loro famiglie resteranno senza un soldo oltre che senza punti fermi nel loro futuro”. È l’allarme lanciato da Salvatore Bevilacqua, segretario regionale della Feneal Uil di Puglia e di Bari, in merito alla vertenza Natuzzi.

Come temevamo – spiega Bevilacqua – dobbiamo registrare un passo indietro rispetto all’incontro convocato dall’assessore regionale Caroli lo scorso 28 ottobre. Gli istituti di credito della provincia di Bari, infatti, hanno rifiutato di concedere l’anticipazione che avrebbe consentito alla Regione di garantire l’indennità ai lavoratori, senza dover attendere la firma del decreto ministeriale. Il che vuol dire un Natale senza soldi, un futuro senza un briciolo di certezza, ma anche un accordo disatteso, visto che la Regione Puglia era scesa in campo direttamente per trovare una soluzione immediata alla vicenda Natuzzi. Così come stanno le cose, invece, dovendo attendere la firma del decreto, i lavoratori dovranno aspettare dagli otto ai dieci mesi per avere i primi soldi”.

Ma non è la sola cattiva notizia giunta improvvisamente nelle ultime ore: salta infatti l’incontro del tavolo tecnico in un primo momento previsto per il 18 di novembre. Lo ha chiesto la stessa Natuzzi, motivandolo col fatto che il 28 novembre prossimo è prevista una riunione del consiglio di amministrazione, nella quale sarà fatto il punto.

La sensazione è che siamo nuovamente in una situazione di stallo – dice Bevilacqua – anche perché questa storia delle banche riguarda solo la provincia di Bari, mentre in Basilicata sembra che l’accordo del 28 ottobre debba essere onorato. E per estensione il no degli istituti di credito mette nella stessa situazione anche 300 lavoratori dell’impresa Matarrese, che ovviamente fanno parte del settore Costruzioni. Sono segnali poco incoraggianti che non lasciano presagire nulla di buono anche sotto il profilo sociale. Ecco perché riteniamo che la Regione Puglia debba nuovamente intervenire e che debba farlo in tempi brevissimi”.