Foto Facebook di Nicolina

L’amica d’infanzia parla delle paure di Nicolina. Il cugino di Antonio, l’uomo che ha sparato, racconta dei suoi tentativi di suicidio, degli occhi di ghiaccio e delle minacce. L’amico di quell’uomo malato, come tanti ad Ischitella, non è caduto dalle nuvole.

Con freddezza dice: “Di cosa vi meravigliate?” Donatella, la mamma della vittima innocente di quell’amore violento, parla di denunce in corso nei confronti di quel “bastardo”, che pure ha amato prima di scappare dal paese. Perché nonostante le avvisaglie una ragazza di 15 anni è stata colpita mortalmente in faccia da un proiettile?

Purtroppo la domanda non cambia in tutti questi casi. Tragedie come quella di Ischitella ti lasciano dentro un vuoto incolmabile e la sensazione dell’impotenza di chi avrebbe il dovere di scongiurare epiloghi maledetti. Addio Nicolina, perdona chi avrebbe potuto fare di più per regalarti un futuro.