Tutto è bene quel che finisce bene, nonstante la faccenda fosse iniziata nel peggiore dei modi. Tra incidenti e minchia parking ci capita spesso di pubblicare fotografie di auto sul nostro giornale. Statisticamente può capitare di non nascondere una targa oppure che in quel groviglio di lamiere e inciviltà ci finsca un’auto non coinvolta nei fatti di cronaca raccontati.

Bene, anzi malissimo, uno di questi ignari automobilisti, infastitido dal fatto che amici e parenti volessero sapere cosa avesse a che fare la sua auto in quello scatto, è passato al contrattacco. Su facebook scrive: “ La prossima volta stai attento, perché ti faccio finire io sulla Gazzetta, ma da morto”.

A parte rilevare che l’automobilista incazzato è un lettore dello storico quotidiano del Mezzogiorno, apprendiamo quanto la minaccia di morte “a giocare” rivolta al giornalista, stai ormai incalzando il primato della querela.

Non abbiamo denunciato l’automobilista tanto caro a Gioele Dix, perché abbiamo scoperto telefonicamente, dopo avergli dato il nostro numero di telefono invitandolo a chiamarci per formalizzare le sue mortali intenzioni, che gli era solamamene partito l’embolo e che non avrebbe voluto seriamente mandarci al creatore per quella fotografia. Per un attimo ci avevamo creduto e, forse, ci avrebbe creduto anche chi sarebbe stato chiamato a giudicare l’entità di quella offesa. Ma in fondo era solo un minchia parking.