Caro sindaco, se ciò che i cittadini baresi e noi abbiamo letto sulle pagine di un quotidiano locale rispondesse al vero, sarebbe la peggiore trovata pubblicitaria da campagna elettorale. Il vero problema è che alla corsa per la poltrona da primo cittadino mancano due anni e mezzo, esattamente lo stesso tempo trascorso da quando ti sei insediato. In questi anni, sulle pagine del nostro giornale, abbiamo raccontato le storie disperate di ci ha aperto casa sua, ma non poteva offrirci il pranzo perché non aveva abbastanza soldi. Abbiamo raccontato le storie di chi non ha potuto farci entrare in casa, perché una casa non ce l’ha.

Nel frattempo abbiamo dato notizia degli incontri settimanali con gli assessori, delle giunte territoriali, di quella che sarebbe dovuta essere Bariperbene, della guerra a colpi di videoselfie contro gli zozzoni di ogni tipo, tutti interventi rimasti uno slogan. L’ultimo, quello meno convincente di tutti, è la sintesi di questa prima metà del mandato. A questo punto dell’amministrazione, un sindaco non dovrebbe aver bisogno di sentirsi dire dai baresi che mancano casa, lavoro, che la città è sporca, che piove negli autobus, quelli che circolano, che i lavori pubblici lasciano molti dubbi, che la città non è sicura come dimostra il “caso Libertà”, degli sprechi in consiglio comunale per le decine di sedute saltate, dello stato delle partecipate. Dopo due anni e mezzo un sindaco i suoi cittadini li avrebbe già dovuti ascoltare.

Non sappiamo chi abbia partorito questo aborto comunicativo, ma la contestazione che viaggia in rete è la dimostrazione di quanto ti stiamo scrivendo. Al netto degli sfottò dei tuoi oppositori politici ,che ti invitano ad andare a casa loro, ciò che maggiormente colpisce sono i commenti dei “poveri” baresi che a casa loro, nei mercati, negli ospedali, a bordo degli autobus, sulle bici del bike sharing, sulle piste ciclabili, avrebbero voluto vederti molto tempo fa. Lo slogan è improvvido soprattutto perché non sei diventato sindaco dal nulla, ma sei stato assessore per 10 anni. La miglior campagna elettorale che potresti fare se volessi tentare di essere rieletto, sarebbe quella di metterti a lavorare veramente per la tua città.