Il 12 febbraio prossimo scadrà il termine per la presentazione degli elaborati (fino a tre articoli, o tre foto o servizi radio-televisivi, dispacci di agenzie) per i giornalisti, professionisti o pubblicisti, che vogliano concorrere all’assegnazione del premio Michele Campione.

Permettetemi, mentre i Colleghi partecipanti selezionano il materiale da presentare, di ricordare il mio Maestro di giornalismo pubblicando una sua poesia, che a me sta particolarmente a cuore e che credo sia quanto mai attuale: l’ulivo.

IlQuotidianoItaliano.com ha deciso, altresì, di pubblicare il prossimo 5 marzo, in occasione della cerimonia della consegna dei premi della XIV edizione, un articolo decisamente attuale di Michele Campione del 4 settembre 1996, che titolava,

Bari: non una città povera ma una povera città.

 Perchè non la vendiamo al miglior offerente?

Il ricordo di Grimoaldo degli Alfaraniti e la desolazione di oggi.

Ringrazio, anche a nome de IlQuotidianoItaliano.com, i figli di Michele Campione per la gentile concessione della Poesia e dell’Articolo (perdonami, Michele, se ho scritto con la maiuscola, lo so andrebbe la minuscola, ma sono tuoi…..)

L’ulivo

Ho piantato un ulivo
dal tronco sottile e flessuoso
come i corpi delle ragazze quindicenni
che sorridono con gli occhi.
Ho affondato le mani
nel terreno soffice
e umido
per  raccogliervi  le radici
come in una culla.
Ho contato le foglie grigio-argento
e le inflorescenze
impotenti ancora
a trasformarsi in frutto
come gli amori precoci dei ragazzi.

Io non vedrò
il mio ulivo dalle radici profonde,
il tronco scolpito
e i rami potati a candelabro.
Gli ulivi si piantano
per i figli
e i figli dei figli.
Esorcismo antico
per proiettare la memoria
di noi
in un arcobaleno di tempo
che si spegne sul mare.

Michele Campione