Sulla scelta del nome del ponte del Cimitero, o di Deodato, dipende da che direzione lo prendi, abbiamo scritto tanto, nella maggior parte dei casi non bene. È costato troppo rispetto a quanto era previsto inizialmente, è stato inaugurato in fretta, probabilmente non sarà mai ciclabile a meno di spendere altri soldi.

Insomma, di benzina sul fuoco ne abbiamo buttata tanta, anche quando s’è staccato uno dei pannelli rossi proprio mentre Renzi arrivava con le Fiat 500 tricolori. Tutta roba che si supera con qualche mal di pancia, ma un nome no, quello ti resta appiccicato addosso per sempre.

Non sappiamo se tra qualche anno penseranno di inaugurare una strada, una piazza o un vicolo cieco al Sindaco o all’assessore alla Toponomastica. Di sicuro nessuno penserà di riservare una dedica di gruppo alla commissioni di esperti, che ha proposto la rosa dei nomi del ponte dell’Asse Nord-Sud per il voto online.

“Adriatico”, il nome scelto dal 24 per centro dei baresi che hanno partecipato alla votazione, esiste già nella toponomastica barese. Non a Santo Spirito, Poggiofranco o al Libertà, ma a un tiro di schioppo dalla struttura strallata. Via Adriatico esiste già, nello stesso quartiere del ponte. Per la vertià esiste anche un viale Adriatico, ma è all’interno della Fiera del Levante.

Gli esperti non avranno tenuto conto della cartina stradale dela città, oppure il navigatore è andato in tilt, oppure ancora non c’era connessione per consultare google maps. C’è chi sostiene che non si tratti neppure di una di queste tre teorie, ma della voglia di rispettare il detto: non c’è due senza tre.