Nonostante la telecamera a tracolla, siamo riusciti a comprare 5 grammi di hashish in piazza Umberto, da uno spacciatore magrebino, a neanche trenta metri dal posto fisso dell’Esercito e della Polizia Locale.

Non è successo in una degradata periferia di Bari, a mezzanotte, ma nella centralissima piazza Umberto, alle 13.10 di un lunedì di metà ottobre. Avessimo avuto voglia e soldi da spendere, oltre i 60 euro “investiti” per dimostrare che piazza Umberto è anche piazza di spaccio, avremmo potuto ottenere con la stella facilità anche eroina e cocaina.

La cosa che più ci ha sconvolto del gran bazar della droga, allestito nelle vicinanze delle giostrine per bambini, ormai utilizzate come deposito dagli spacciatori, è l’imbarazzo evidente e comprensibile degli agenti e dei militari quando alle 15.30 siamo tornati in piazza per consegnare lo stupefacente acquistato due ore prima.

L’affidamento della droga è stato verbalizzato, abbiamo fornito le nostre generalità e atteso l’arrivo di una pattuglia dei Carabinieri. Tutto questo mentre i due individui dai quali abbiamo comprato lo stupefacente continuavano a presidiare esattamente le stesse giostrine.

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, sta per diventare presidente nazionale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. A lui i suoi colleghi in difficoltà chiederanno di condurre battaglie e risolvere problemi. Sarebbe il caso, se davvero l’aspirazione è quella di far diventare Bari moderna capitale europea, frizzante città culturale e cosmopolita, smart city tra le più all’avanguardia, che si cominciasse a risolvere il più “banale” dei problemi di Bari: la scarsa sicurezza, non più solo legata alla percezione dei baresi ma ad un evidente e diffuso stato di degrado.

Non sappiamo se i due spacciatori sono stati individuati, anche grazie alle nostre immagini e alla nostra testimonianza, ma ci resterà impressa la risposta del pusher che materialmente ci ha fornito la droga quando gli abbiamo chiesto se fosse preoccupato della massiccia presenza di controlli. “Me ne fotto” ci ha detto, consegnandoci l’hashish, invitandoci a contare su di lui per qualsiasi nostro desiderio. In realtà, l’unico nostro desiderio è quello di vedere presto piazza Umberto restituita alla gente per bene.