Gli italiani stanno diventando sempre più ignoranti (che ignorano) e rassegnati. Un mix micidiale per il futuro del nostro Paese, favorevole a quella grande fetta di politica cara alle lobby e affamata di privilegi. Bari è un pezzettino di questa maledetta Italia. Ciò che sta succedendo con la relazione degli ispettori del ministero dell’Economia e delle Finanze, per questo Mef, è un fatto gravissimo.

Quasi nessuno sa cosa sia, qualcuno non lo vuole neppure sapere, come fanno quelli che non si curano di se stessi per il terrore di sentirsi dire di avere un cancro. Non me ne frega niente perché tanto loro, i politici, fanno comunque come gli pare. I politici, invece, continuano a fare ciò che vogliono perché stiamo diventando incapaci di chiedere conto del loro operato. Ci siamo appiattiti persino nell’indignazione a comando.

Quella della relazione del Mef non è un’astrazione, per di più tecnica, della politica con la p minuscola, ma la banale contrapposizione tra chi si barcamena per arrivare a fine mese, alla ricerca di una raccomandazione per il figlio disoccupato e quanti, dall’altro lato della barricata, accumulano privilegi, emolumenti, premi di produzione per qualcosa che non si è prodotto, assunzioni senza concorso, estensioni di appalti e altre amenità simili.

Dopo tanta insistenza e con notevole ritardo la relazione è stata publicata (solo una parte, piena di omissis e senza allegati). Cliccate (qui) per leggerla, in caso contrario andate su www.comune.bari.it, poi amministrazione trasparente, poi altri contenuti e, infine, dati ulteriori. Non solo la relazione degli strabordanti ispettori dovremmo leggerla tutti, dalla prima all’ultima parola, ma dovremmo chiedere di eliminare gli omissis,  perché si deve conoscere chiunque abbia preso un solo centesimo di soldi pubblici.

Invece, siamo appena rientrati dalle vacanze, non abbiamo tempo, abbiamo una certa età. La relazione del ministero scatta una fotografia impietosa, che ci spiega buona parte del perché gli autobus sono in ritardo e fanno schifo, perché la strade sono piene di buche e sporche, perché tanti servizi alla persona non vengono garantiti, perché certe tasse sono aumentate, perché certe scuole cadono a pezzi.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso e paghi le tasse senza bestemmiare. Anche a causa della nostra ignoranza e rassegnazione i 50 milioni di euro che ballano, e di cui gli ispettori chiedono conto, continueranno a ballare. Tanto poi ci saranno per tutti qualche tarallino e un bicchiere di vino. Felicità.