Il 31 dicembre 2015 non è solo il giorno del concerto di Gigi D’Alessio in piazza Libertà, è anche un normalissimo san Silvestro per molti baresi, costretti ancora una volta a fare i conti con un servizio di trasporto pubblico assolutamente inadeguato e sgangherato. Una solfa che l’Amtab continua a proporre senza sosta, o meglio, con molte soste, quelle dei suoi rottami. Il 31 dicembre 2015 è anche il giorno in cui, una volta per tutte, si capisce bene come lo sfascio aziendale in casa Amtab, fatto di privilegi per qualcuno e sberle ingiustificate per altri, non ha niente a che vedere con l’operazione “fannulloni” tanto cara all’amministrazione comunale. L’ennesima arma di distrazione di massa.

Pullman nuovi da e per il centro nevralgico della mezzanotte sfarzosa, rottami (nel senso che dovevano essere rottamati da un pezzo) sulle altre linee. Per un’ora e mezza una decina di catorci arancioni si sono incolonnati dietro la vettura 5164: i freni hanno ceduto all’improvviso. L’autista è persino andato a chiedere una chiave in prestito a una vicina officina meccanica, nel tentativo di riparare il guasto. L’aggiusto, come si dice dalle nostre parti, però, è stato persino peggiore. Un’altra vettura per diverso tempo non ne voleva sapere proprio di ripartire, po, il miracolo.

Intanto su corso Sonnino continuavano a incolonnarsi altri mezzi, fino a diventare appunto una decina: le “linee lunghe” come il 2, 2/, 10 e tutte le altre che passano dalla via nevralgica del quartiere Madonnella. Poveri noi e povero  chi ancora non vede oltre il fumo negli occhi di una gestione sempre più fallimentare, in cui non si vuole ammettere che la coperta è troppo corta e non ci sono sarti abbastanza capaci per mettere toppe adeguate. E allora si prova a togliere 46 euro in busta paga agli autisti, scatenando le ire compatte dei sindacati perché, diciamocela tutta, in questa storiaccia c’entrano poco. Si è arrivati a distribuire gli pneumatici lisci (da formula 1) sui diversi pullman, per dare la sensazione di normalità. Uno con il battistrada decente, l’altro una chiavica e così via. E non tutti i viagiatori appiedati dovevano andare ad arrostire il capitone. Per molti di loro anche questo san Silvestro è un giorno normale.

Lo ripetiamo da mesi e non perché abbiamo niente da spartire con loro, solo perché la vediamo un po’ più lunga del nostro naso. Magari alla fine si scopre che gli autobus fermi in corso Sonnino saranno stati più dei conducenti che hanno marcato visita per stappare lo spumante davanti alla televisione, sintonizzati su Canale 5. Quella è la televisione. La realtà è un’altra cosa.