Tanto abbiamo navigato che alla fine il pesce ha abboccato. Siamo in grado di mettere una pietra tombale sul presunto Oscar della lirica vinto dall’ex direttore degli allestimenti del Petruzzelli, il costumista e scenografo barese Tommaso Lagattolla. Un “premio” che ha creato diversi imbarazzi e confuso molti colleghi giornalisti. A darci una mano, seppure indirettamente, è stato stesso Lagattolla. Avete capito bene.

Alcuni suoi amici – evidentemente non proprio amici – hanno inviato in redazione alcuni screenshot con gli accorati appelli al voto che Lagattolla ha mandato loro. Lo pseudo Oscar della rivista GBOPERA, lo ricordiamo, si assegna su Facebook, come succede per qualasiasi contest fotografico di quartiere. In sostanza può votare anche chi non è mai entrato a teatro. Se fosse un premio serio, come nel caso del “Verona Opera Awards” (che si assegnano in questi giorni), sarebbe una giuria internazionale specializzata a votare i migliori cantanti, scenografi, registi, costumisti della lirica italiana.

La statuetta virtuale presa da Lagattolla dovrebbe essere assegnata non tanto per le produzioni, quanto per la quantità di amici e parenti disposti a votarlo. Dai messaggi inviati sappiamo anche perché il costumista l’avrebbe voluto vincere l’Oscar. Una motivazione di grande spessore, culturale e professionale: per dare a chi lo avrebbe votato la possibilità di vedere che mise avrebbe indossato sul red carpet, seppure non esiste nessun premio e nessuna passerella su cui far sfilare il proprio egocentrismo. Non solo.

Lagattolla ha inviato decine e decine di messaggi ai conoscenti per spiegare come si votasse e quando questi non provvedevano, li faceva ricontattare da persone a lui vicine per una tirata d’orecchi. “Non vedo il tuo voto per i costumi – scrive Claudio, sicuramente un conoscente o un ammiratore di Lagattolla – Abbiamo tempo fino a mezzanotte. Ti rammento la procedura… perché ogni singolo voto è indispensabile”.

Il vero Oscar – dicevamo – è quello ideato e progettato per il quinto anno da Alfredo Troisi, promosso dalla Confederazione delle associazioni e fondazioni per la musica lirica e sinfonica e dalla Fondazione Verona per l’Arena. I candidati, in tutte le categorie, sono alcuni dei nomi più apprezzati del panorama internazionale. Nella categoria degli scenografi i candidati sono: Carlo Centolavigna, Louis Désiré, Paolo Fantin. In quella dei costumisti si contendono il premio Pier Luigi Pizzi, Carla Teti e Piero Tosi. Il Verona Opera Awards ha anche una statuetta, una cerimonia con tutti i crismi, finora tenuta all’Arena di Verona, al Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago, al Comunale di Bologna, all’Anfiteatro di Katara, a Doha in Qatar, come si può vedere nella fotografia allegata all’articolo.

Se Tommaso Lagattolla è premio Oscar della lirica per i costumi e la scenografia, tra l’altro per un’opera per cui dovrebbero essere premiati altri (chiedere ad Alessandro Piva per esempio), io sono l’Indro Montanelli del Tavoliere, come mi ha definito un estimatore del professionista barese commentando questo articolo. Lagattolla, ma mi faccia il piacere!