“Attenzione allontanatevi dal muretto, Si precipita di sotto il parapetto è basso”. Questa frase è ormai parte integrante della descrizione didattica e storica della città di Trani. Infatti le Guide Turistiche, durante i percorsi di visita guidata che accompagnano adulti o bambini, una volta arrivati al Castello Svevo di Trani, sono costrette a suggerire ai turisti di stare attenti al profondo fossato e al parapetto in alcuni punti di soli 40 centimetri.

Se la normativa vigente prevede che “il parapetto che costituisce la difesa verso il vuoto deve avere una altezza minima obbligatoria di 100 cm ed essere inattraversabile da una sfera di 10 cm di diametro”; qualche cittadino si è chiesto rivolgendosi anche ai giornali: “come mai nessun Ufficio Tecnico del Comune di Trani, nessun Magistrato che presta servizio al Tribunale di Trani, nessun Ingegnere o C.T.U. che frequenta per professione lo stesso Tribunale o gli stessi avvocati, si sono mai accorti della violazione del D.M. n. 236/89 e successive, citate ed indicate in tutti i regolamenti di edilizia locale che dispongono i termini perentori dell’altezza minima dei parapetti, o quella dettata in materia di sicurezza sui luoghi pubblici, aperti al pubblico o di lavoro?”

Inutili sono valse le diverse segnalazioni fatte da cittadini e turisti diverse volte, che rivolgendosi alle testate giornalistiche cartacee nonché quelle online che più volte hanno dato voce ai cittadini e turisti che lamentavano l’inadeguatezza del parapetto a delimitazione del fossato del Castello di Trani.

Nessuno, pare si sia accorto dello stato dei luoghi, e nemmeno gli uffici Tecnici Comunali appositi, ne il Sindaco che anni fa hanno autorizzato quei lavori eseguito sul marciapiedi e la realizzazione del muretto, fior di Ingegneri lautamente pagati per la professionalità eseguita e persino redatto il collaudo tecnico dei lavori eseguiti.
Nessuno mai ha allertato la Procura della Repubblica, che ricordiamo si affaccia sullo stesso piazzale, e magari chiedere preventivamente il sequestro dell’intera area, fino alla messa in sicurezza dei luoghi, per evitare una incresciosa ed alquanto grave caduta di un passante, visitatore o turista che la Città e l’intera comunità di Trani dovrà portare sulla propria coscienza.

Ricordiamo a noi stessi che l’attuale normativa vigente, ed in vigore dal lontanissimo 1989, così come recita il D.M. n. 236/89, prevede che “il parapetto che costituisce la difesa verso il vuoto deve avere una altezza minima obbligatoria di 100 cm ed essere inattraversabile da una sfera di 10 cm di diametro”.

I segnalatori si chiedevano: “come mai nessun impiegato e/o Dirigente l’Ufficio Tecnico del Comune di Trani, nessun Sindaco che si è succeduto dal 1989 ad oggi, nessun Magistrato che presta servizio al Tribunale di Trani, che parcheggiano e/o attraversano a piedi Piazza Re Manfredi, o si affacciano dalle finestre del Tribunale, nessun Ingegnere per professione frequentati detti luoghi, si sono mai accorti della violazione del D.M. n. 236/89 e successive, citate ed indicate in tutti i regolamenti di edilizia locale che dispongono i termini perentori dell’altezza minima dei parapetti, o quella dettata in materia di sicurezza sui luoghi aperti al pubblico o di lavoro?”

Si spera che almeno questa segnalazione possa giungere al Sindaco di Trani ed alla Procura della Repubblica per gli indispensabili accertamenti, poiché stiamo parlando di luoghi di pubblico interesse ed attivare tempestivamente gli uffici Tecnici appositamente retribuiti da tutti i cittadini per la soluzione del grave problema.