Era perfettamente a conoscenza delle abitudini della vittima e dell’abitazione in cui viveva, la badante di Corato, che ha messo a punto una rapina ai danni dell’anziano di Minervino per cui aveva lavorato.

È inizio dicembre 2016, quando L.L. la 52enne, proveniente da Corato, insieme a M.G., uomo 38enne di Canosa di Puglia e S.M., uomo 40enne di Spinazzola mettono a segno il colpo e, giunti a Minervino con un’ Alfa Romeo 156, attirano la vittima all’esterno dell’abitazione con un pretesto. Dopo averlo chiamato al cellulare gli chiedono: “La Panda di colore blu è vostra? Abbiamo urtato la sua auto involontariamente, se può uscire le do i dati dell’assicurazione”.

L’anziano esce di casa ma invece di trovare automobilisti distratti e onesti, trova due individui col volto travisato da passamontagna e, uno dei due, armato di una pistola, gli intima di rientrare, spingendolo contestualmente all’interno. In casa i malviventi fanno razzia di quello che possono: qualche gioiello di famiglia, un orologio di marca e denaro contante, per un valore complessivo di circa 1.000 euro. La vittima, fortunatamente, ne esce illesa.

Iniziano quindi le indagini dei Carabinieri della Stazione di Minervino Murge, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, che hanno individuato il telefono utilizzato dai rapinatori per chiamare la vittima, risalendo così, con una serie di riscontri incrociati, a S.M., di Spinazzola. L’uomo viene sottoposto ad una perquisizione domiciliare, grazie alla quale i Carabinieri acquisiscono ulteriori dettagli sulla rapina, identificando L.L. e M.G., nel frattempo diventati conviventi in un appartamento di Minervino.

Segue una perquisizione domiciliare che termina con l’arresto di entrambi per furto di energia elettrica. I due, infatti, avevano deciso di allacciarsi abusivamente al trasformatore di energia elettrica, sulla pubblica via. Dalle operazioni di ricerca per acquisire elementi di prova sulla rapina emergono ulteriori dettagli. Occultati in diversi punti dell’appartamento, infatti, i Carabinieri rinvengono una pistola giocattolo priva del tappo rosso, diversi proiettili cal. 9 per arma semiautomatica ed una maschera “anonymous”  che, benché non utilizzata per la consumazione della rapina per cui si procede, è stata ugualmente sequestrata non potendosi escluderne l’uso in altri delitti.

Così, all’alba di questa mattina i Carabinieri della Stazione CC di Minervino Murge e della Compagnia di Andria hanno eseguito tre misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Trani. L.L. e M.G. sono finiti in carcere, mentre S.M. è stato sottoposto ai domiciliari, tutti con la gravissima accusa di rapina in abitazione a mano armata, essendosi riunite ai danni di una persona ultrasessantacinquenne.