I Carabinieri hanno inferto un altro duro colpo alla “banda del pizzo”, balzata recentemetne agli onori delle cronache per aver gestito un diffuso racket delle estorsioni. All’alba di oggi i militari, hanno arrestato sette persone su richiesta dell’Antimafia. Si tratta di:
Vito Corda, 39enne di Trani, pregiudicato;
Michele Di Feo, 35enne di Trani, pregiudicato;
Ilir Ghisti, 29enne di Trani, pregiudicato;
Nicola Pecorella, 40enne di Trani, pregiudicato;
Pasquale Pecorella, 35enne di Trani, pregiudicato;
Pasquale Pignataro, 32enne di Trani, pregiudicato;
Armando Presta, 46enne di Trani, pregiudicato.

A far scattare l’operazione sono state le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia ed è collegata al più noto filone d’indagine “Pointbreak”. Nell’ambito di questa attività, il lo scorso 2 febbraio, un centinaio di Carabinieri, fu arrestata anche una donna già affiliata al clan Annacondia, trovata in possesso di cocaina. Gli arresti furono complessivamente 8.

Le dichiarazioni del collaboratore, unitamente alle ammissioni di numerosi commercianti tranesi, ormai esasperati, hanno messo a nudo nuovi inquietanti scenari nei quali sono stati accertate ulteriori condotte estorsive. Ai negozianti veniva richiesto il pagamento di una cifra compresa tra i 100 ed i 3000 euro al mese. I malfattori si erano peraltro avvalsi del clima di terrore infuso nelle vittime, costringendole a fornire derrate alimentari e costosi alcolici, senza ovviamente pagare. Emblematico il comportamento criminale di uno degli arrestati, il quale subentrava al fratello arrestato per altra causa e seguitava, per mesi, ad incassare le somme di danaro versate dalle vittime.

L’azione criminale era estesa all’intero territorio cittadino, ma si è caratterizzata non solo per le minacce, implicite o esplicite, di gravissime ritorsioni in caso di rifiuto o opposizione alle richieste formulate, ma anche per il profondo clima di terrore ingenerato dalla caratura criminale del gruppo e della pressoché automatica evocazione della forza degli ambienti mafiosi notoriamente presenti a Trani sin dall’epoca del boss Annacondia.

L’attività investigativa aveva già permesso di delineare la struttura del gruppo, all’interno del quale spicca, quale elemento emergente nel panorama malavitoso tranese, Vito Corda, 38enne, pluripregiudicato, figlio di Nicola, già esponente di assoluto rilievo del clan Annacondia, operante negli anni ’80 e ’90 nel nord-barese. Corda, quale mente ispiratrice nell’organizzare le attività illecite e già detenuto poiché colpito da provvedimento di fermo eseguito dai Carabinieri di Trani il 29 gennaio scorso, ed attinto dal provvedimento di custodia del 02 febbraio, è destinatario anche dell’odierna misura cautelare, poiché risultato responsabile di ulteriori condotte estorsive, stavolta aggravate dalla metodologia mafiosa di cui all’art. 7 della L. 203/1991.

Le investigazioni hanno aperto le porte della Casa Circondariale di Trani per 3 persone, finora in stato di libertà, nonché graniticamente consolidato il quadro accusatorio per ulteriori 4 persone già detenute presso le case circondariali di Trani e Foggia, tutte colpite dall’odierno provvedimento di custodia cautelare, dovendo gli stessi rispondere di estorsione in concorso, continuata ed aggravata dalla metodologia mafiosa con l’aggravante per due di essi di aver commesso i fatti, in un caso mentre era soggetto alla sorveglianza speciale di PS, ed in un altro per aver commesso i fatti nel triennio successivo alla decadenza della medesima misura di prevenzione. L’invito agli imprenditori tranesi che non hanno ancora avuto il coraggio di farlo, è quello di denunciare i propri aguzzini.