“I medici devono attenersi alle disposizioni organizzative aziendali”. La Regione Puglia non vuole sentire ragioni e, con un comunicato, bacchetta i medici del 118 di Bari e Bat per i ritardi sull’applicazione dell’ormai famigerata scheda paziente digitale. Un processo già in atto che ha fatto registrare risultati più che soddisfacenti da parte degli operatori del 118 delle province di Brindisi, Taranto e Lecce.

“Nonostante le attività di informazione e formazione avviate secondo cronoprogramma – si legge nella nota – ad oggi nelle province di Bari e Bat diversi medici non partecipano alle sessioni di formazione o, seppur formati, decidono autonomamente di non compilare la scheda digitale durante le missioni. I medici non possono singolarmente ed autonomamente decidere di utilizzare la scheda paziente cartacea”.

Il comunicato fuga anche i dubbi sulla presunta possibilità di negoziare, a livello contrattuale, l’utilizzo della nuova dotazione tecnologica: “L’introduzione della scheda paziente digitale modifica esclusivamente il supporto sul quale redigere la stessa scheda, senza introdurre alcuna modifica sostanziale alle modalità di organizzazione del lavoro. Non vi è alcuna previsione né nell’accordo collettivo nazionale, ne nell’accordo integrativo regionale per il quale la modifica di una dotazione tecnologica debba essere preventivamente negoziata”.

Secondo la Regione, il mancato utilizzo della scheda paziente digitale comporta non solo un disservizio, ma anche un danno: “Le Asl devono continuare ad approvvigionarsi di prestampati per la scheda cartacea con incremento dei costi a carica della singola azienda. I comportamenti dei singolo medici difformi alle disposizioni regionali ed aziendali possono configurare danno erariale”.