La lampada che serve a illuminare il campo operatorio è rotta da quattro anni, così i chirurghi dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina sono costretti ad operare avvalendosi della luce del telefonino. Non è una barzelletta ma quanto accade realmente, in media cinquanta volte al mese, in una delle tre sale che compongono il blocco operatorio al secondo piano della struttura.

Ad onor del vero nella sala operatoria c’è una lampada portatile di riserva ma l’intensità della luce emessa da quella che originariamente doveva essere una soluzione “tampone” non è abbastanza forte da assicurare un’ottima visione ai medici impegnati ai ferri, da qui l’idea di aiutarsi, ormai sistematicamente, con l’opzione “torcia” dei cellulari. Una situazione che dopo essere arrivata più volte sui tavoli della direzione generale dell’ospedale, adesso arriva anche sui giornali.