Il bilancio 2016 della STP, Società Trasporti Provinciale, presenterebbe così tante crepe da mettere a rischio persino la tenuta societaria. Il prossimo paragrafo è copiato e incollato da una relazione scritta da chi, interno all’azienda, ha potuto analizzare il documento contabile.

“…Nonostante questo evidente peggioramento della gestione, nessun investimento è stato effettuato per migliorare i servizi ai cittadini, in particolare sul’acquisto di nuovi autobus per svecchiare un parco mezzi ormai molto vecchio (età media di 15 anni), che offre un pessimo comfort per i passeggeri, con possibili rischi anche per la sicurezza”. Non solo. In qusta relazione si parla di un: “Incremento ingiustificato dei costi del personale (circa + 6%) per circa 5000mila euro in più rispetto al 2015, dovuto sicuramente ad un utilizzo improprio ed eccessivo di personale somministrato, soprattutto in servizi non essenziali”.

Dati precisi, che meritano un approfondimento, soprattutto per il bene dei soci dell’azienda pubblica, quindi finaziata con i soldi dei cittadini, che in alcuni casi sono anche utenti delusi. Ci riferiamo soprattutto ai sindaci di Bari e Trani, Antonio Decaro e Amedeo Bottaro. Si scopre che il risultato ancora positivo del bilancio sarebbe frutto di una voce di entrata straordinaria, per un rimborso d’imposte di oltre 450mila euro. Senza questo “ricavo” una tantum, il bilancio sarebbe in un difficile equilibrio, se non addirittura in perdita. L’azienda, qualora decida di chiarire i nostri dubbi, avrebbe il dovere di spiegare questo aspetto fondamentale, non meno determinante delle spese attinenti ai lavoratori interinali.

Per tenere in piedi il postificio, così è stato ribattezzato, si sarebbe toccata la ragguardevole somma di 1 milione di euro, senza che per diverse figure ci fosse la reale necessità d’impiego. Questo raccontano alcuni vertici aziendali. Anche su questa faccenda starebbe indagando la Guardia di Finanza. La domanda è dobbligo: perché  non si è provveduto a coprire le reali posizioni vacanti attingendo alle graduatorie esistenti oppure a regolari concorsi pubblici?

Ad appesantire il bilancio, che i soci dovrebbero approfondire, non solo limitandosi ad approvare, sarebbe anche una discreta quantità si spese legate alle consulenze legali. È vero che anche queste ultime sono cresciute, senza che ve ne fosse una reale ragione? Ciò che rinviene dal 2016 preoccuperebbe e non poco, soprattutto perché per il 2017 non risulta sia stata preparata alcuna previsione, un budget. Senza partite straordinarie, la solidità economica della STP regge? Tutto ciò tenuto conto che si dovranno affrontare importanti investimenti (per la quota aziendale) relativi al finanziamento regionale utile all’acquisto dei nuovi autobus e che i costi per il lavoro somministrato sembrano addirittura crescere.

Sarebbe interessante sapere, poi, quali e quanti costi legali per i contenziosi col personale ed altri soggetti siano già stati affrontati in questo primo semestre del 2017, così come sarebbe doveroso conoscere quanto pesano le consulenze nella gestione aziendale. Il bilancio 2017,  alla vigilia della gara per il TPL del 2018, potrebbe essere già gravemente compromesso, ma non trapela nessuna informazione ufficiale, neppure da chi in passato si è vantato di aver sanato i conti della STP.