Cittadini esasperati, blocchi di cemento sistemati all’ingresso di un terreno, l’ombra del clan sui roghi nelle campagne, terre violentate a qualunque ora del giorno e della notte, fuoco e fiamme. La tensione nel territorio al confine tra i quartieri Mungivacca e Carbonara è alle stelle.

Amianto, materassi, penumatici, plastica, controsoffitti. In questa terra senza apparenti padroni bruciano di tutto, incuranti del veleno che fanno respirare a chi ormai non ne può più. I proprietari di un terreno, utilizzato come discarica e inceneritore fai da te, hanno fatto piazzare dei grossi massi per evitare l’accesso ai criminali.

L’area è stata ripulita. Tra i luridi abusivi e gli operai che hanno sistemato le barriere di cemento non sono mancati momenti di tensione. Le forze dell’ordine conoscono bene la situazione, sono state chiamate più di una volta, ma si lascia fare, almeno fin quando si resta lontano dal cuore della città, quella dei grandi eventi.

Nessuna delle persone coinvolte in questa storia ha voluto farsi riprendente in volto. Troppa paura. “Noi ci lavoriamo qua – spiega un agricoltore – sono stufo di danni e ritorsioni. Facessero ciò che vogliono. Misono persino stancato di segnalare lo scempio che compiono in queste terre”. La desolazione è tanta. Eppure, a forza di seguire i segnali di fumo, che si vedono a chilometri di distanza, qualcuno sul fatto lo becchi di sicuro. Intanto va avanti così, senza rovinare la finta quiete di questi luoghi, ignorando la tremenda puzza di amianto, plastica e pneumatici bruciati.