Trattato come il peggiore dei criminali senza avere alcuna colpa. L’addio dell’ingegner Mauro Piazza alla STP, la Società Trasporti Provinciale, ha dell’incredibile e rappresenta una delle pagine più vergognose dell’azienda pubblica. All’ex direttore generale, assunto al termine di un avviso pubblico e dopo sei mesi licenziato dalle stesse persone che lo avevano accolto, è stato impedito di varcare l’ingresso della sede STP per consegnare i beni aziendali: macchina e telefonino.

Il compito è stato affidato a un paio di dipendenti, uno dei quali autista di giorno e buttafuori di sera. Piazza, che per lungo tempo sapeva di essere sgradito senza tuttavia aver ricevuto nessuna lettera di licenziamento, per svariati giorni ha continuato a firmare documenti ed utilizzare i beni affidatigli dalla STP. Tutto questo mentre l’azienda, evidentemente sempre più in confusione, assumeva un altro direttore generale part-time a chiamata diretta per sei mesi. Fermo restando la pubblicazione del nuovo bando pubblico per l’assunzione di un nuovo direttore.

Secondo quanto è stato possibile apprendere, il rapporto tra l’ingegnere emiliano Mauro Piazza e i vertici STP, sarebbe precipitato quando il professionista avrebbe rifiutato di firmare documenti relativi alla passata gestione. A quanto pare il pagamento di alcune forniture. Da quel momento sarebbe partito il burrascoso percorso verso il licenziamento.

Il giorno dell’addio, successivo al blitz della Guardia di Finanza che vi abbiamo raccontato, nell’imbarazzo generale Piazza è rimasto fuori dall’ingresso dell’azienda per alcune ore, fino a quando un responsabile della STP lo ha raggiunto all’esterno per verbalizzare la consegna dei beni ricevuti con la sottoscrizione del contratto di lavoro.

L’assurdità della faccenda, tutt’altro che archiviata perché certamente riserverà strascichi pesanti, sta in ciò che è successo alcuni giorni dopo la cessazione formale dei rapporti tra Piazza e la STP. Il Cda che lo aveva assunto avrebbe scritto un avvertimento al dirigente ritenuto “colpevole” dell’elaborazione del bando pubblico, prospettandogli il risarcimento di un eventuale indennizzo spettante all’ex direttore generale.

Comunque andrà a finire qualcuno dovrà pur pagare il danno personale a Piazza ed erariale eventualmente quantificato dalle autorità competenti. Da non dimenticare i 50mila euro di soldi pubblici dati come buonuscita tombale all’ex direttore generale Francesco Lucibello. Un danno provocato da un’assunzione lunga sei mesi, giudicata inopportuna dalle stesse persone che l’avevano ratificata e che adesso stanno scaricando su qualcun altro la responsabilità di quanto successo. Aspettiamo che la consigliera comunale e metropolitana, Anita Maurodinoia, ci faccia sapere qualcosa in merito alla gestione della STP. Recentemente aveva preso un impegno ai nostri microfoni: fare chiarezza.