Una foto di Rosalba Cirillo postata pubblicamente sul suo profilo facebook

Doppio premio di produzione in Amgas srl, per conoscere la versione ufficiale dell’azienda su tutta la storia, siamo andati a Palazzo dell’Economia a parlare con la presidente, Rosalba Cirillo, nel suo ufficio al quarto piano. Pur rispondendo alle nostre domande, la presidente non ha voluto mettere la faccia davanti a telecamera e microfono: “Io non sono una figura politica, sono un dirigente, il mio è un incarico pubblico, ma anche tecnico”. Secondo noi, un dipendente pubblico con incarichi di responsabilità ha il dovere di rendere conto del suo operato non solo ha chi l’ha designata, ma anche e sopratutto a chi paga il suo stipendio con le tasse. Quella che segue è la nostra conversazione con Rosalba Cirillo.

D.Dottoressa volevamo capire meglio questa storia del doppio premio di produzione…
R.È una metodologia di coinvolgimento dei dipendenti…

D.Non tutti visto che soltanto in cinque ne beneficiano…
R.Ma sono quadri, sono persone che hanno particolari responsabilità, non sono dipendenti con comuni attività. C’è un accordo decentrato che noi abbiamo trovato in Amgas, quindi era vincolante…

D.Quindi lei sapeva di questa storia?
R.Sì, sì. È un contratto decentrato in cui l’azienda si è impegnata ad erogare queste premialità…

D.Non a tutti…
R.A tutti, ma in maniera differente.

D.Non a tutti, il caso è scoppiato quando i sottoposti hanno saputo di questo doppio premio…
R.Che i sottoposti lo sapessero o meno io non ho modo di verificarlo, per quanto mi riguarda potevano anche saperlo, non è mai stata tenuta una decisione nascosta, è una premialità aggiuntiva che viene riconosciuta ai responsabili…

D.In un momento in cui però le casse dell’azienda non stanno benissimo…
R.Chi lo ha detto? Non abbiamo anticipazioni di cassa, non abbiamo mai chiesto soldi alle banche, siamo perfettamente in grado di adempiere ai nostri emolumenti. Certo ci sono stati dei problemi connessi al nuovo gestionale, ma questo è tutto fisiologico, potete chiedere in qualsiasi realtà operativa.

D.Proprio uno di quelli che beneficerebbe del doppio premio è quello che ha introdotto il nuovo gestionale…
R.La persona di cui state parlando è un dirigente, l’unico dirigente che c’è in azienda e quindi è chiaro che lui avendo una responsabilità ampia non può che essere coinvolto. Il gestionale sta dando i suoi effetti, i suoi benefici.

D.Ha dato anche dei problemi…
R.Mi dicono che è fisiologico quando si passa da un gestionale più complesso a uno nuovo più performante, la fase di start up richiede degli interventi correttivi e noi stiamo adempiendo senza grosse criticità. Lì dove sono le affrontiamo.

D.Quando ha saputo di questo doppio premio di produttività, ha avvisato l’amministrazione, qualche assessore o il sindaco?
R.Ma non ci sono motivi di criticità in questo, è una scelta, era stata fatta a suo tempo, non abbiamo visto motivi di criticità, è un’attività ordinaria.

D.Il doppio premio non è proprio ordinario…
R.Non è un doppio premio, è un riconoscimento di un premio dovuto alla responsabilità attribuita a determinati soggetti. Questi soggetti partecipano alla produttività generale dell’azienda attraverso il premio che riguarda tutti i dipendenti, poi è stato loro attribuito un premio, una maggiorazione in relazione a degli obiettivi specifici in quanto figure apicali all’interno dell’azienda, hanno delle responsabilità…

D.Però non condiviso con i sottoposti…
R.Ma non deve essere condiviso perché il contratto collettivo nazionale prevede che la società possa attribuire, proprio al fine di incentivare i responsabili, che hanno un ruolo differente rispetto al personale che non ricopre una funzione di responsabilità di una struttura, di una organizzazione. Consente all’azienda di attribuire degli incentivi ulteriori proprio in considerazione del ruolo differente che questi soggetti hanno.

D.Allora per quale motivo dovrebbero condividerlo con i sottoposti, dato che il caso è scoppiato dopo che questi hanno saputo del doppio premio?
R.Siccome ci sono degli obiettivi che sono stati attribuiti ai responsabili, è stato rimessa al responsabile la valutazione di attribuire parte di quel premio, connesso all’obiettivo specifico e non alla produttività generale, e di poterla condividere con quel gruppo di dipendenti che riteneva essere coinvolto in quell’obiettivo specifico.

D.Tenuti però a lungo all’oscuro di questo premio…
R.Ma questo entra nella discrezione del responsabile che si chiama tale proprio perché ha una certa autonomia anche nell’assumere decisioni, lì dove abbia valutato che uno, in questo caso in relazione a quell’obiettivo specifico annuale, un qualcuno del gruppo che lui coordina e partecipa in maniera più attiva alla realizzazione, allora rinuncia lui volontariamente al premio per attribuirlo a quel soggetto che ha ritenuto essere di maggior ausilio. Fermo restando che poteva anche ritenere che il raggiungimento dell’obiettivo, cosa che per altro al momento è solo stato scritto in maniera preventiva, dal momento che il premio del 2016 non è ancora stato erogato…

D.Interverrete in qualche modo ora che è scoppiato il caso?
R. Non lo so, daremo a questa attività l’attenzione che abbiamo sempre dato, cercando di incentivare il personale. Questa è una società commerciale e come tutte le società commerciali cercano di incentivare il personale a produrre sempre più utile…

D.Qualcuno più degli altri…
R.Solo perché hanno responsabilità più degli altri, a seconda dei ruoli. Il dirigente ha un ruolo, i quadri un altro, il dipendente di 6°-7° livello un altro in azienda.

D.Sta dicendo che non cambierà nulla…
R.L’accordo non può cambiare perché è stato sottoscritto, c’è stato un vincolo. Quello che si vedrà è se i risultati sono stati effettivamente conseguiti e quindi verrà attribuito il premio secondo quei criteri che sono stati predefiniti. Per quanto riguarda i premi, non abbiamo visto elementi di criticità tali da poter segnalare illeciti.

D.Quindi è tutto normale, va bene così…
R.Secondo noi non è patologico, non abbiamo visto elementi di criticità, altrimenti avremmo operato. Se l’azienda ottiene dei buoni risultati è bene che questi siano condivisi con i dipendenti ai diversi livelli chiaramente.

D.In base a questo ragionamento, negli anni precedenti i risultati non erano buoni, visto che non è stato chiesto di dividerlo con i sottoposti…
R.Queste sono delle misure correttive che si introducono per cercare di coinvolgere sempre più il personale a tutti i livelli. Di anno in anno, a seconda del particolare obiettivo che si va a definire, si decide o si propongono delle misure correttive. Questa è stata una misura correttiva che per noi era sembrata auspicabile nell’interesse più generale. Siccome gli obiettivi cambiano di anno in anno, l’anno prossimo altri dipendenti ruotano e partecipano in maniera differente alla realizzazione degli obiettivi, non è che il dipendente una volta che è stato individuato è sempre quello.

D.L’anno prossimo potrebbero beneficiarne altri…
R.Sicuramente, perché se gli obiettivi sono differenti potrebbero entrarne altri a godere di questa devoluzione del premio del responsabile.

D.Quindi sembra una cosa ben fatta, al punto da proseguire…
R. Questo è un accordo triennale e non si può modificare, alla fine dei tre anni, non perché il Quotidiano Italiano si è interessato al caso, ma in relazione a quelle che sono le esigenze aziendali, si andrà a valutare se questo sistema di incentivazione del personale è stato efficace oppure no. Qualora non risultasse efficace certamente si modifica, si può perfezionare, mantenere le linee di base, o lo si può proprio stravolgere, questo sempre in accordo con i sindacati, naturalmente sempre per quanto riguarda la generalità dei dipendenti. Per quanto riguarda i responsabili, lì c’è un accordo tra l’azienda e i responsabili, proprio perché avendoli individuati in queste particolari posizioni, l’azienda è con loro in primo luogo che stabilisce l’andamento generale e quindi i risultati che si attende. In relazione a quei risultati, si stabiliscono dei risultati di concorso a cui i responsabili vengono introdotti, questo con un unico obiettivo, migliorare i risultati aziendali.

D.Presidente, visto che per lei, per l’azienda è tutto a posto, perché non dirlo davanti alla telecamera?
R.Io non amo apparire, vi ho fornito le dichiarazioni, potete riferirle voi come dette dal presidente. D’altra parte sono stata anche invitata a relazionare in Commissione trasparenza…

D.Quindi l’amministrazione vuole saperne di più…
R.Si certo, l’amministrazione ha chiesto e come per tante altre questioni noi daremo quella che è la nostra posizione. Ripeto, non vediamo elementi di criticità.

D.Il che significa che forse le cose non sono così cristalline…
R.Il Comune ha letto il vostro articolo e vuole capire. Come avete voluto capire voi, capiranno loro. Per noi quello che conta è coinvolgere i dipendenti affinché l’azienda ottenga sempre migliori risultati. Se l’azienda migliora le performance, è logico, naturale, fisiologico che i dipendenti vi partecipino, questo significa fare l’interesse congiunto dell’azienda e dei suoi dipendenti. Incentivare i dipendenti significa ottenere sempre migliori risultati, questo è lo spirito del contratto collettivo nazionale e questo è quello che cerchiamo di fare, di portare avanti, fermo restando che ci muoviamo all’interno di vincoli già predefiniti, possiamo modificare soltanto relativamente ciò per il quale l’azienda si è già impegnata. Quando quel contratto avrà la scadenza potremo modificarlo qualora lo riterremo.

D.Quindi quando ne riparliamo?
R.Dovremmo essere prossimi alla scadenza, ora non ricordo esattamente se è stato stipulato nel 2015 o 2016, sicuramente era in corso quando siamo arrivati, forse altri due anni. Non mi sembra che sia questa grande attenzione, non so chi sia stata la vostra fonte. Veramente, per quando riguarda i premi, l’azienda è molto vicina ai dipendenti…

D.Non a tutti, a qualcuno è più vicina…
R.Dipende dai ruoli, è così dappertutto. Se ci sono dei responsabili che vengono coinvolti qualora i risultati non sono raggiunti, non vengono coinvolti alla stessa maniera dal personale addetto al centralino, allo sportello, alla fatturazione, è chiaro. Se noi abbiamo dei ritardi nella fatturazione, non è che noi come Consiglio di Amministrazione andiamo a chiedere conto all’operatore, ma andiamo a chiedere conto al responsabile. Quando decidiamo quali devono essere gli obiettivi, non chiamiamo il dipendente, ma chiamiamo il responsabile. Con lui concordiamo, lui si impegna a raggiungere dei risultati, noi gli diciamo: se raggiungi quei risultati avrai quest’incentivo, è chiaro che poi da lui ci aspettiamo che faccia il massimo per il coinvolgimento. Quest’idea di coinvolgere il personale, per noi sembrava un’idea vantaggiosa per il dipendente…

D.Per qualcuno sicuramente…
R. …che portava il responsabile a coinvolgere anche livello informativo, diciamo, sapere qual è l’obiettivo, tutti quanti, sappiate che quest’anno il nostro obiettivo è questo, impegnamoci tutti, chi si impegnerà di più avrà un quid in più rispetto a quello generale. Questa era la logica che abbiamo cercato e che adesso verificheremo subito dopo l’approvazione del bilancio. Vedremo quali sono stati i risultati, se i responsabili hanno ottenuto quei risultati a cui si erano impegnati e se poi parte del premio che gli verrà riconosciuto, se gli verrà riconosciuto, viene devoluto e a chi. Naturalmente dovranno dare conto del perché un dipendente piuttosto che un altro. A livello teorico c’è sembrato che tutto potesse giare bene nell’interesse più generale, poi adesso vedremo cosa verrà fuori con i risultati finali.