Rieccoci a scrivere di STP, ancora una volta alla vigilia del Consiglio di amministrazione. L’ultimo articolo era riuscito ad evitare in extremis l’annullamento del concorso che portò all’assunzione di Mauro Piazza, direttore di esercizio dell’ex azienda del trasporto provinciale. Due consiglieri avevano chiesto e pagato un legale per avere ragioni valide che portassero all’allontanamento di Piazza. Tutto congelato, pare anche dopo l’intervento del sindaco di Bari, Antonio Decaro. Non contenti, però, i consiglieri richiedono una nuova consulenza legale. Il Consiglio di amministrazione vuole sapere quanto costerebbe all’azienda licenziare il direttore d’esercizio.

All’ordine del giorno dell’imminente Cda un unico punto: il bilancio, la cui approvazione quasi certamente slitterà. Bilancio chiesto con una certa insistenza dal sindaco di Trani e socio della STP, Amedeo Bottaro. Il primo cittadino si era già fatto sentire dopo aver appreso la volontà di silurare Piazza, secondo alcune fonti per non aver voluto sottoscrivere alcune decisioni aziendali. La situazione all’interno della STP rimane particolarmente tesa. Due consiglieri comunali di Trani hanno chiesto tutte le delibere del nuovo Consiglio di amministrazione, probabilmente per capire fine in fondo l’attuale gestione.

È molto probabile che i consiglieri vogliano per esempio sapere della gara per la fornitura triennale del carburante, allestita con la modalità economicamente più vantaggiosa (80 punti al servizio e 20 al costo) e non col prezzo più basso, auspicabile in considerazione del fatto che il carburante, insieme al personale, rappresenta il costo di gestione maggiore. Nel mirino anche l’appalto per il medico competente, della durata di 5 anni, ma anche quello triennale da 2,9 milioni di euro per la manutenzione. Tutto questo nonostante nel 2018 scadrà la concessione del servizio. C’è poi il capitolo relativo alla continua apertura e chiusura della short list dei professionisti e il presunto abuso di personale interinale che, per esempio a Trani, pare numericamente speculare a quello dipendente, tanto da creare un presunto esubero.

Il caso che sta tenendo banco, però, è soprattutto quello di Pasqua Giangrande, l’ex responsabile dell’Ufficio Contratti e Appalti e tuttofare del presidente Roberto Gargiuolo, che adesso sembra l’abbia scaricata. La Giangrande, a conoscenza di tutti i particolari della gestione aziendale, è stata mandata a svernare nella sede di Trani. Si occupa dell’Ufficio Commerciale e il suo parametro (230), è stato declassato dalla condizione di “professional”.

E per una Giangrande che viene trasferita a Trani, c’è una Di Ceglie che finisce a Bari, proprio al posto della Giangrande, nonostante avesse chiesto un trasferimento a Trani per allattamento. La Di Ceglie si chiama Luana, figlia, moglie e sorella di una stirpe di dipendenti STP. La Di Ceglie rinuncia all’avvicinamento e le viene aumentato il parametro da 193 a 205, a quanto pare con determina firmata dal presidente Roberto Gargiuolo e dall’amministratore delegato, la professoressa di filosofia Rosa Pastore, a quanto pare senza un concorso interno e neppure la segnalazione del direttore.

Sulla gestione delle STP c’è tanto da scrivere. Non siamo i soli a sollevare dubbi, che andrebbero chiariti nelle sedi opportune.