Ancora spintoni, parolacce e minacce a un equipaggio del 118 barese, dopo le due documentate al quartiere San Paolo nei giorni scorsi (1) (2). Non ci resta che piangere, soprattutto perché sembra proprio che dello stato di guerra in cui è costretto a operare il personale dell’emergenza-urgenza non importi a nessuno.

I soccorritori hanno avuto vita particolarmente difficile durante l’intervento salvavita ai due uomini rimasti feriti due giorni fa nell’incidente che ha visto coinvolta la moto su cui viaggiavano due persone. Gli uomini del 118 hanno avuto persino difficoltà a mettere in sicurezza e caricare in ambulanza il più grave dei passeggeri, successivamente ricoverato in rianimazione a causa della gravità delle ferite riportate.

Proprio all’indomani dei pugni scagliati da un padre e da suo figlio minorenne ai danni di un soccorritore, l’autista di un’ambulanza del 118 barese aveva pubblicato un video sfogo particolarmente condiviso sulla sua pagina di Facebook. Quell’episodio è destinato ad avere conseguenze perché il soccorritore aggredito ha deciso di sporgere formale denuncia contro ignoti, nel tentativo di porre un freno al far west che accade su numerosi interventi, soprattutto in alcuni quartieri della città.

Secondo gli operatori, parere da noi condiviso, occorre prendere misure opportune per evitare che tali aggressioni possano trasformarsi in più drammatici fatti di cronaca.