Riceviamo e pubblichiamo la replica, valente come rettifica all’articolo “Scandalo Telecardiologia, Dattoli scivola sui “cavi paziente”: acquisto senza gara a prezzi esagerati”, a firma del diretto interessato Vincenzo Izzo.

Così come sancisce l’Art. 8 della Legge n. 47/1948, di seguito la rettifica nella lettera integrale.

LA RETTIFICA –

Egregio direttore, lo scorso 17/09/2016, sulla testata giornalistica di cui lei è responsabile, è stato pubblicato e diffuso un articolo intitolato “Scandalo telecardiologia, Dattoli scivola sui “cavi paziente”: acquisto senza gara a prezzi esagerati”.

Nel corso di quel (fortunato) articolo, che portava la sua firma e che è stato visualizzato da 4010 utenti e condiviso sui social 275 volte, sono state riportate con imprudente inesattezze e con la superficialità di chi, pur avendo nel dovere, non ha verificato le notizie divulgate, alcune vicende che mi riguardano personalmente e relativamente alle quali le chiedo di poter legittimamente esercitare il mio diritto di replica e di provvedere pertanto alla rettifica di quanto segue.

Preme evidenziare che l’articolo in oggetto, pregno di una lunga serie di inesattezze, attribuisce allo scrivente la proprietà della Aliser srl (si legge: “dopo aver acquistato un secondo lotto di ben 40 elettrocardiografi per Euro 59.536,00 dalla Aliser di Vincenzo Izzo), Della quale in vero, sono esclusivamente responsabile commerciale, in virtù di un rapporto di consulenza esterna. Appare quantomeno anomalo che un giornale che professa di provare “[…] come sempre con documenti inoppugnabili” le proprie affermazioni, non abbia pubblicato la visura camerale della società dalla quale si evince chiaramente la completa estraneità dello scrivente alla compagine societaria.

In relazione all’acquisto di 9 elettrocardiografi (in realtà 8) sempre da Aliser e “[…] 10 cavi pazienti, utlizzati per l’elettrocardiografo “touch ECG” (codice 63050105) alla modica cifra di 281,82 euro cadauno”, appare opportuno rappresentare che la Aliser srl e aggiudicataria in virtù di deliberazione numero 654 del 30/04/2015 dell’appalto avente ad oggetto la fornitura di 230 elettrocardiografi per il progetto “Telecardiologia nelle emergenze-urgenze del 118”. Il disciplinare di gara, richiamato espressamente nel contratto sottoscritto tra le parti in data 18 06 2015, prevedeva la possibilità di aumentare i quantitativi della fornitura di un ulteriore 40% del valore massimo dell’importo di gara.

Questo significa che l’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari avrebbe potuto, come poi ha fatto, se pure in minima parte, richiedere un aumento della fornitura.

Ciò è avvenuto, nel pieno rispetto della normativa, del contratto e a valle della Gara stessa (di cui l’ordine risultava un corollario),  quando il Responsabile della Cardiologia d’Urgenza,  ha comunicato l’attivazione di altri due PPIT a Grottaglie (TA)  e Lecce  ed ha evidenziato la necessità di provvedere all’approvvigionamento di quanto richiesto.

Il tutto come evincibile dalla Deliberazione del D.G. n. 1288 del 09/09/2016.

Per quanto concerne, poi, la procedura negoziata esperita dalla Asl Brindisi sulla piattaforma Empulia, si segnala che il prezzo offerto dalla Aliser srl  risultava assolutamente in linea con quanto posto a base di gara dalla Asl. Inoltre, è inesatta e non suffragata da alcuna prova, l’affermazione che nega senza provare il fatto che la Aliser sia l’unica azienda in Puglia a poter fornire i cavi codice 63050105,  in quanto la stessa è titolare di un contratto di distribuzione con esclusiva.

Suscita pertanto ilarità, la richiesta di questo giornale di rettifica della Delibera n.1288 del 09/09/2016, in quanto, Come già compitamente posto, la determinazione dei prezzi dei cavi oggetto di querelle, non è assolutamente rimessa alla volontà delle Parti e ha un rapporto privatistico, ma nasce che prende le mosse da una gara ad evidenza pubblica.

Notizie, dunque, come da lei esposte, risultano diffamanti nella loro impostazione, non veritiera nei loro contenuti ed imprecise nei dati di fatto, tanto da indurre nel utente medio la convinzione che lo scrivente, nella sua presunta qualità di proprietario (e così non è) della Aliser srl,  abbia contribuito ad una determinazione di un prezzo, senza gara in un rapporto privatistico.

Sulla scorta di quanto esposto, pertanto, nel rappresentarle il mio più alto disappunto in relazione all’articolo apparso sulla testata giornalistica di cui lei è direttore, ritenendo lesi i principi di rispetto della verità ed accuratezza di cui alla Carta dei Doveri del Giornalista del 08/07/1993 e nel pieno esercizio del diritto di replica di cui sono titolare ex art.8 della Legge n.47/1948, le chiedo di voler provvedere alla rettifica dei contenuti dell’articolo del 17/09/2016 che risultano, come ampiamente dimostrato, destituito da ogni fondamento, falsi non si fregati da prove documentali e pesantemente lesivi della mia dignità e della mia immagine professionale, Anche in considerazione del elevatissimo numero di visualizzazioni del servizio.

Le  preannuncio che, qualora, non procedesse nei termini di legge alla rettifica di quanto richiesto, mi vedrò costretto a tutelare la mia posizione nelle sedi giudiziarie competenti, con notevole aggravio di responsabilità a vostro esclusivo carico.
Cordiali saluti

Vincenzo Izzo