“Procedere con urgenza ad una radicale riorganizzazione del Coordinamento 118, che garantisca efficienza del Servizio ed una maggiore equità di trattamento del personale. In caso dovessimo ancora riscontrare gravi irregolarità e anomalie, anche nella redazione dei turni di lavoro del mese di ottobre, saremo costretti ad inoltrare formale denuncia al Servizio Ispezione del Lavoro e alla Corte dei Conti”. Amen. Potremmo chiuderla qui, calcolando il numero spropositato di volte in cui abbiamo dato conto delle proteste della Funzione Pubblica della Cgil dell’Area Metropolitana barese, per mano del suo segretario provinciale, Antonio Ventrelli.

Il 20 ottobre de 2015 vi avevamo dato conto del faccia a faccia tra il segretario della Cgil e il direttore della Asl di Bari, enunciando tutte le crititicà sulle quali Vito Montanaro aveva promesso di intervenire. Un anno dopo non è cambiato nulla e con cadenza mensile la FP CGIL di Bari scrive. Scrive allo stesso Montanaro e al coordinatore del 118, Antonio Di Bello, principale responsabile di questa situazione.

“Il Serizio 118 presenta gravi inefficienze e nonostante gli impegni presi per migliorare l’organizzazione dello stesso, a tutt’oggi nulla è cambiato ed i problemi sollevati permangono e si aggravano, creando gravi disagi agli operatori”, continua Ventrelli. La storia è quella dei figli e dei figliastri; della bella vita per qualcuno mentre altri si fanno in quattro anche 36 ore di fila e oltre.

E poi i problemi legati a recuperi e riposi, mentre qualcuno abusa degli straordinari. Ma su questo particolare proprio noi avevamo sorpreso la Guardia di Finanza negli uffici del Coordinamento, a Triggiano. Capitolo a parte è quello rappresentato dall’inadeguatezza cronica delle postazioni, ma l’elenco che ben rappresenta la disastrosa gestione del sistema è lunghissimo. Dovesse andare come in molti credono, al segretario della FP CGIL Antonio Ventrelli, consigliamo di non sprecare altra carta, inviando i soliti avvertimenti alla direzione generale della Asl e al Coordinamento del 118 di Bari. Nel caso in cui le promesse dovesse portarsele ancora una volta via il vento, scriva direttamente all’Ispettorato del Lavoro e alla Corte dei Conti, senza però troppo illudersi.