I fatti che hanno portato all’improvvisa chiusura notturna di tutti i Punti di Primo Intervento della Asl di Bari sono semplici e allo stess tempo parecchio imbarazzanti. Gli ultimi ex Pronto soccorso degli ospedali che resteranno chiusi a cominciare da questa notte, hanno subito questa sorte perché bisognava coprire i turni scoperti a Locorotondo, finora già aperto solo per mezza giornata. Bene, nonostante le ire dei sindaci e di loro concittadini, oggi pomeriggio e domani i turni a Locorotondo resteranno comunque scoperti. Allucinante. Siamo alla barzelletta, all’approssimazione, tanto che alcuni sindacati stanno pensando di adire le vie legali nei confronti della decisione presa dai direttori generale e sanitario della Asl Di Bari e dal coordinatore del 118 barese, Antonio Dibello.

E allora come si fa? E siamo al paradosso. È stato fatto scendere il medico dall’ambulanza della postazione del 118 per coprire quel turno, lasciando quella stessa ambulanza in servizio con un equipaggio assolutamente illegale, composto dai soli autista e infermiere. In quel territorio le ambulanze sono aziendali, non affidate alle associazioni di volontariato, quindi manca il soccorritore. Non esiste alcuna normativa nazionale e regionale che comprenda un simile equipaggio.

A testimonianza di questo c’è un fatto gravissimo successo un paio di mesi fa. Un carabiniere di 48 anni, in servizio ad Alberobello, è morto dopo essere stato soccorso da un equipaggio “illegale”. I familiari del militare hanno denunciato l’accaduto e adesso il capo area e lo stesso Dibello potrebbero essere chiamati a rispondere dell’accaduto.

La chiusura notturna dei Punti di Primo Intervento genera conseguenze a catena, come quella appena raccontata, ma anche una considerazione: il problema era facilmente prevedibile, ma ci si è ridotti a riaprire i termini per l’assunzione dei medici libero professionali, eliminando i paletti che limitavano l’accesso al bando, solo il 29 aprile, lo stesso giorno in cui si comunicava la chiusura degli ex pronto soccorso ai sindaci e al Prefetto di Bari, tanto per mettersi l’anima in pace.

Non sono i medici che mancano – come abbiamo letto e ascoltato ovunque -. A mancare, completamente, è l’organizzazione. La carenza di medici era nota da tempo, tanto che tra il penultimo e l’ultimo bando di reclutamento, dal coordinamento del 118 sono stati ingaggiati telefonicamente anche i medici scartati perché non avevano inizialmente i requisiti necessari (medicina generale e patentino del 118). Adesso, a legger eil nuovo e tardivo bando, vanno bene anche i neo laureati e neo abilitati iscritti all’ordine dei medici.

La decisione di abbassare l’asticella della professionalità poteva essere presa prima. Oggi non staremmo a raccontare queste storie di mala burocrazia. Storie che hanno responsabili certi,  impuniti chissà per quanto altro tempo ancora.