Cosa pensereste di un padre che nega l’indispensabile ai propri figli, ma poi regala il superfluo ai figli degli altri? Ecco cosa è successo a Bari, in occasione del Forum Nazionale della Portualità e della Logistica tenuto il 27 aprile scorso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con la Rete Autostrade Mediterranee RAM, società pubblica partecipata dallo stesso Ministero.

È vero, i baresi sono un popolo accogliente, soprattutto con i forestieri, ma ciò che è successo nel periodo a cavallo dell’importante convegno, ha fatto venire il voltastomaco a tantissime persone che operano all’interno dell’area portuale. Gli addetti alla security e alla viabilità, per esempio, si battono per un miglioramento delle proprie condizioni, anche per ottenere un’ora in più di lavoro o un buono pasto. L’Autorità Portuale non lo concede, ma si prodiga per il pagamento a proprie spese di una cena con circa 60 invitati al Circolo della Vela, la sera prima del convegno (il 26 aprile), ma sopratutto per offrire, sempre a proprie spese, un banchetto per 400 persone, al costo di circa 30 euro cadauno, per il pranzo del giorno 27 aprile, quello in cui si è tenuto il forum.

Di tutto questo ben di Dio, però, non vi è traccia, neppure sul sito internet dell’Ente portuale. Nella sezione “trasparenza” non è dato sapere né quali siano state le spese sostenute né quale sia stata la ragione per cui, oltre che offrire gratuitamente la sala congressi del Terminal Crociere, ci si sia spinti così in là offrendo anche la cena al Circolo della Vela e il pranzo col catering di Boccia il giorno dopo.

Pare, poi, che la sera del 27 aprile, mentre le centinaia di commensali intervenuti digerivano le prelibatezze ingurgitate al banchetto a spese dell’Autorità, il presidente Francesco Mariani e un “uomo pare del Ministero”, che nessuno è riuscito a identificare, stessero discutendo di temi fondamentali davanti al crudo di mare dentro lo storico ristorante barese “Il Pescatore”. Sarebbe interessante sapere se anche quel conto sia stato pagato coi soldi dell’Autorità Portuale, che poi sono soldi di tutti, o se la cena sia stata la degna chiusura del convegno offerta personalmente dal presidente Mariani per far conoscere all’ospite le specialità marinare baresi. In quest’ultimo caso sarebbe stato davvero un gesto encomiabile.

Noi, come tutti i cittadini baresi, restiamo a disposizione del Presidente Mariani, del Segretario Generale Mega, delle segretarie dell’Autorità Portuale Pesce e De Santis, del responsabile dell’Ufficio contabilità Latorre, del responsabile dell’Anticorruzione dell’Autorità Mezzina e di chiunque altro volesse chiarire questa incresciosa situazione, anche solo attraverso la pubblicazione dei documenti che testimoniano l’affidamento diretto o la gara fatta, con i relativi “scontrini”.

E mentre discutiamo di tutto questo, il Ministro Delrio dice che dei tanti problemi del Porto di Bari dovremmo chiedere al sindaco di Bari, Antonio Decaro, pur essendo di altri la competenza dello sfacelo dell’area del Demanio marittimo, non avendo finora avuto risposte precise alle nostre precise domande rivolte al presidente Mariani.

La sua lunga era, però, sta finalmente volgendo al termine, con la speranza che all’orizzonte ci sia qualcuno che abbia intenzione di rilanciare seriamente l’area portuale, evitando di perdere fondamentali finanziamenti; realizzando opere pubbliche strategiche; prendendo altre iniziative per recuperare l’emorragia di crocieristi (che non dipende certamente dalla fittizia crisi del porto di Venezia); riaprendo il primo piano del Terminal Crociere; asfaltando le strade colabrodo; riconoscendo i diritti a tutti i lavoratori, non solo a quelli ritenuti fedeli ai vertici dell’Autorità Portuale.