Nuova, ennesima segnalazione delle carenze e lacune del servizio di emergenza-urgenza 118 da parte dell’IPASVI. Come già fatto più volte in passato, il presidente dell’Ente che raggruppa infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia, Saverio Andreula, ha dovuto prendere carta e penna. Il 118 barese davvero non trova pace e soprattutto un’organizzazione degna di questo nome.

Ne è un (triste) esempio la gestione delle ambulanze, come scrive l’IPASVI nella lunga lettera che pubblichiamo qui di seguito. Per un certo peridio le ambulanze Victor, ovvero senza infermiere a bordo, sono state trasformate in India, ovvero con infermiere, non per un’improvvisa disponibilità di personale, ma perché il poco disponibile ha lavorato in costante regime di straordinario. Tutto per un breve peridio, essendo le stesse ambulanze tornate a essere Victor. Fatto ancora più grave, da ottobre a gennaio gli infermieri hanno già superato le 200 ore di straordinario, con tutti i rischi che comporta per i malati e per lo stesso personale.

Nel lungo elenco di criticità segnalate dell’IPASVI, si legge come i mezzi di soccorso siano a volte bloccati nei pronto soccorso anche per dei “banali” codici verdi, che non comportano il pericolo di vita del paziente. I mezzi, al contrario, dovrebbero essere subito disponibili.

Le cose che non vanno nel 118 e segnalate dall’IPASVI sono davvero tante, troppe, e a leggere quanto scrive il presidente Adreula sembra che chi gestisce il 118 non abbia le idee molto chiare.

Qui di seguito la lettera dell’IPASVI.