«Chiederò al ministro della Salute di testare scientificamente il Vidatox», ha dichiarato Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori e presidente della Provincia di Bari, in previsione dell’incontro di domani con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, al fine di promuovere la campagna contro il tumore al seno.

«Diversi pazienti ad uno stadio terminale – ha aggiunto l’oncologo – mi hanno chiesto informazioni sul Vidatox. Se funziona, è una notizia che sconvolgerà il mondo, altrimenti siamo di fronte ad un placebo, come io credo, che coltiva illusioni».

Più che una scoperta recente, in realtà, il Vidatox è la versione omeopatica (cioè dal dosaggio minore) di un altro farmaco, l’Escozul, prodotto una quindicina d’anni fa a Cuba e messo in commercio dall’azienda farmaceutica Labiofam, sita a L’Avana. Da allora, migliaia di malati provenienti da ogni parte del mondo hanno compiuto veri e propri “viaggi della speranza” verso l’isola centro-americana per reperire il farmaco miracoloso.

Gli effetti del trattamento (cinque gocce sotto la lingua per tre volte al giorno, cinque minuti prima dei pasti) hanno lasciato ben sperare sull’efficacia del medicinale: «Noto un netto miglioramento. La qualità della vita è aumentata. Riscontro una quasi completa regressione dei dolori e ciò mi consente di dormire tranquillamente» e «Mio papà ha diminuito l’assunzione di antidolorifici, dorme meglio, inizia a mangiare un po’ di più e ha ripreso un po’ di colore in viso» sono solo alcune delle testimonianza che è possibile trovare in rete.

Come riesce Escozul a fare tutto questo? Ebbene, il veleno dello scorpione, che si trova solo a Cuba e che fu scoperto dal biologo Misael Bordier nel 1980, si lega alle cellule tumorali bloccando il processo angiogenico che alimenta il tumore con le sostanze nutritive necessarie, cioè impedisce la rapida moltiplicazione delle cellule infette e riduce il dolore. Il farmaco, inoltre, potenzia il sistema immunitario, favorendo la produzione dei globuli bianchi e delle altre cellule incaricate di difendere l’immunità. Il ritorno di appetito ed energia, assieme al miglioramento della qualità della vita (decisamente più lunga) sono la naturale conseguenza dell’efficacia del medicinale.

Vidatox è ora proprietà della Pharma Matrix, società che ha sede a Tirana e presieduta da Francesco Matteucci. I malati soggetti agli effetti collaterali della chemioterapia, dunque, si recano da qualche tempo in Albania per comprare (al prezzo di 98 euro) il farmaco che in Italia non ha ancora avuto un riconoscimento scientifico ufficiale. Fino a qualche giorno fa, esso veniva venuto sottobanco proprio dal Matteucci: scoperto dalla Guardia di Finanza, l’uomo è stato denunciato a piede libero.

Alessandra Morgese