Amarcord, liberamente ispirato all’omonimo film di Federico Fellini con le musiche di Nino Rota e Marco Schiavoni, Alfred Schnittke, Glenn Miller e canzoni popolari degli Anni Trenta, le scene di Carlo Centolavigna i costumi Roberta Guidi di Bagno, coreografie di Luciano Cannito e la partecipazione di Rossella Brescia.

Il balletto Amarcord è liberamente ispirato al film in cui Fellini ricorda/reinventa la sua vita di ragazzo in una Rimini della prima metà degli anni Trenta. È un divertente e melanconico affresco dell’Italia fra le due guerre, dove il Fascismo e la Chiesa esercitavano il loro potere, influenzandone la cultura ed il costume. La storia di Titta, alter–ego del Fellini adolescente, e della sua famiglia si inserisce armoniosamente in un contesto di piccoli ritratti (Gradisca, Volpina, la tabaccaia) e di aneddoti legati ad un filo comune che li rende interdipendenti e dove affiora comunque sempre la spensieratezza e la voglia di vivere propria degli Italiani dell’epoca.