venerdì 28 ottobre · 20.00 – 23.00
Sala Parrocchiale della Cattedrale di San Sabino

Piazza dell’Odegitria 1
Bari
incontro dibattito con
Prof. Filippo Maria Boscia, ginecologo
Dott. Mattia Gentile, genetista
Don Franco Lanzolla, teologo
Dott. Giuseppe Rana, magistrato
Introduce Michele Montinari, medico chirurgo
Modera Gustavo Delgado, giornalista

Il progresso scientifico e tecnologico rende disponibili i mezzi per modificare la natura umana, perfezionandola grazie all’ingegneria genetica, oltre che ai cosiddetti mezzi fisici e biochimici (doping).

Si delinea così un nuovo concetto di eugenetica, liberale forse, che grazie alla programmazione biotecnologica non persegue selezione e soppressione di individui, né discriminazione di deboli e malati.

L’uomo del XXI secolo, artefice di una medicina sempre più sofisticata, sembra soccombere di fronte alle possibilità di manipolare profondamente il proprio organismo, per renderlo più performante, più bello, o per definire i tratti somatici dei propri figli, alla ricerca di una perfezione, il cui standard, immaginario e vago, sembra rispondere alle più umane frustrazioni.

Si confrontano concetti antitetici: quello della casualità dell’origine (il caso, il dono) e quello della programmazione/pianificazione biotecnologica (la perfezione), quello della dimensione correttiva (terapeutica) della medicina e quello della pretesa perfettiva che trascende l’atto curativo, per affermare la padronanza della vita stessa.