Nicola D’Agostino, napoletano d’origine ma trapiantato a Bari dove esercita la sua professione di avvocato, nonostante l’attività forense non ha mai abbandonato la scrittura. Anzi, si potrebbe dire che i due percorsi viaggiano parallelamente sullo stesso binario per poi incrociarsi nelle trame dei suoi romanzi.

Si intitola “Le sostituzioni” ed è un thriller “esistenziale” il suo quarto ed ultimo lavoro, pubblicato da Adda Editore. Non è una coincidenza che il protagonista sia proprio un avvocato: “È il primo romanzo in cui è presente la figura di un avvocato, si può dire che in parte sia un romanzo autobiografico come spesso capita, ma in seguito la trama si evolve verso altri argomenti -spiega l’autore- la mia professione fornisce molti spunti e trame per elaborare scritti e pensieri”.

Come in questo caso, dove si incontrano diverse tematiche d’attualità, ma al lettore più attento non potrà sfuggire come il tema cardine sia il divenire, del mutare delle cose, delle persone come dei sentimenti. Una tematica comune alla civiltà orientale e occidentale ma vissuta e affrontata in maniera diversa. “In generale noi occidentali non sopportiamo che le cose cambino e che abbiano una fine, mentre le culture orientali sono abituate a pensare che il divenire sia un valore intrinseco all’evoluzione – da questa riflessione derivano le scelte dei personaggi e conclude – i due personaggi che si fronteggiano sono espressione di due civiltà diverse e di due modi diversi di vedere il mondo”