Alfredo Utech ha raggiunto la sua Elvira Maizzani. Una coppia più unica che rara nel panorama del teatro barese e pugliese, dove la scelta più facile e comune è quella del teatro dialettale. Napoletano di nascita, Alfredo nella capitale del meridione d’Italia si laureò in ingegneria meccanica, ma il suo destino fu segnato dall’incontro con una attrice: Elvira Maizzani, la sua musa.

Fu Elvira a far scoprire ad Alfredo che il teatro era la sua vera vocazione? Senza di lei non l’avrebbe scoperto? Non so rispondere, ma so che il suo è stato un teatro vissuto, principalmente dietro le quinte, da amministratore, da progettista d’impianti, da inventore di campagne promozionali, da poeta, da sceneggiatore e tanto altro ancora.

Elvira ed Alfredo (che non mi perdonerebbe, neanchè da dov’è ora, se anteponessi il suo nome a quello dell’amata Elvira) scelsero la strada più difficile nel fare teatro a Bari: mettere in scena testi classici noti e di autori contemporanei tutti da scoprire. Mentre le compagnie dialettali consolidavano i propri teatrini e si creavano un pubblico abbastanza stabile e numeroso, Elvira e Alfredo girovagavano nella ricerca continua di chi li ospitasse.

Alfredo mi ha sempre fatto pensare a Ciranò di Bergerac: gran poeta, mente eccelsa, con un fisico non pari alla nobiltà dell’animo, con nel cuore una gran Dama. Ma Alfredo non aveva la spada e se Cirano “giunto al fin della licenza” toccava, Alfredo ti donava un fiore, un sorriso, un attimo di dolcezza.

Mancherai a tutti, Alfredo, anche a quelli che ti hanno considerato un molesto questuante. Si renderanno conto ora, che non ti vedranno più, che non hai mai questuato per te, ma sempre per gli altri, magari per dei giovani che senza di te al teatro non sarebbereo mai arrivati. Salutami Elvira, Alfredo; portale una rosa, come usavi fare alla fine dello spettacolo, sempre quando il sipario era ormai chiuso, si era spenta l’eco degli applausi, che avresti meritato di condividere, ma che lasciavi sempre agli altri. Ricordo di avertelo visto fare ad ogni replica alla sala Barbanente, tanti anni fa.

Riposati un poco, mi raccomando, perchè anche lassù, credo fermamemte, ti metterai ad organizzare, e magari ti riuscirà così bene da creare, anche lì, non pochi dubbi sull’umana imperfezione. Chiudo, prendendo in prestito questa frase dal suo amico Vito Latorre: Per chi abbia voglia di salutare Alfredo, i funerali sono Lunedì alle 10.00 presso la Chiesa Madre del Cimitero di Bari. Portate con voi un sorriso, perché come diceve lui: “Se ci sediamo intorno a un tavolo e parliamo serenamente tutto s’aggiusta”.