L’associazione culturale SpaccaBari, antichi mestieri mai dimenticati e nuove generazioni di piccoli curiosi pronte ad apprendere gli insegnamenti dei più esperti. Domenica sera nella sala Murat di Piazza del Ferrarese è andata in scena “C’era una volta a Barivecchia”. Una manifestazione organizzata proprio da SpaccaBari al fine di promuovere l’apertura di botteghe artigianali nel borgo antico.

Tanti mestieri e tantissima gente intenta a rubarne pacificamente i segreti. C’è il marinaio, meglio conosciuto come pescatore, con la sua cesta di pesce fresco. La sarta, che impartisce lezioni di cucito a giovani apprendiste. L’artigiano che lavora l’argilla e quello che intreccia spighe di grano per decorazioni che in tempi passati rappresentavano buon auspicio per giovani coppie di sposi.

Non può mancare il maestro presepista, con i suoi bellissimi lavori. La pittrice impegnata a dipingere il volto di San Nicola e quella con musa ispiratrice. Che fa “u rtratt”, per intenderci, come specificato nella targhetta di riferimento in rigoroso dialetto barese. C’è la decoratrice di fiori e angeli, che negli anni ha abbellito le case di tanti abitanti della città vecchia.

E poi c’è la massaia, intenta a preparare pasta tipica barese impastata a mano con semola e acqua. Con lei, le piccole aiutanti Erica e Carlotta. Hanno entrambe otto anni e non si perdono una sola mossa di quello che accade sul banco. Fanno la terza elementare, ma sanno già preparare orecchiette e cartellate. Promettono alla presentatrice della serata una bella porzione di tutto. Forse non lo sanno, ma rappresentano esattamente lo spirito dell’evento. Speranza e fiducia. Alcune tradizioni della nostra terra non tramonteranno mai.