Foto di Alessandra Morgese

A contendersi i quattro trofei in palio (premio della critica per il miglior testo e arrangiamento; miglior brano edito; miglior inedito; possibilità di audio-video registrazione del singolo e presentazione a Sanremo), ieri sera al Petruzzelli erano in 17, di cui 16 solisti e un gruppo.

Quest’ultimo, quello dei baresi “Fifth Avenue”, forse avrebbe meritato di più del premio della critica, consegnato dalla giuria presieduta dal critico Dario Salvatori, per il “semplice” fatto di essersi distinti per presenza scenica e capacità artistiche, in mezzo alla folla di voci sempre troppo uguali a se stesse (o agli idoli cui si ispirano) dei cantanti esibitisi prima di loro. Fra gli 11 giovani finalisti che hanno presentato “Me and Mrs Jones” nella versione di Amy Winehouse, Bjork (“It’s oh so quiet”), Alex Britti (“Oggi sono io”) e Lara Fabian (“Adagio” e “Je suis malad”).

Ancora: “Crazy little thing called love” nella versione sempre di Michael Bublè, Liza Minelli (“Cabaret”), “Bella” (scritta da Cocciante per il musical “Notredame de Paris”), “I know where I’ve been” di Queen Latifah e Alicia Keys (“Fallin’”), ha vinto il 1° premio proprio quest’ultima canzone, interpretata da Valentina Addabbo. Il premio come miglior edito è andato invece a Gabriele Messaris, o forse dovremmo dire “il nuovo Michael Bublè”, che si è confrontato con la storica ballata jazz-blues “Cry me a river”.

Miglior inedito, infine, è risultato quello di Sara Ferrucci, intitolato “Libera”, sulle cui note hanno danzato due ballerine con un foglio di cellophane. La kermesse musicale si è avvalsa delle preziose performance (fuori gara, ovviamente) di Claudia Cavalli, ballerina famosa per le sue acrobazie ed evoluzioni appesa a un drappo, Goran Kuzminac, cantautore e chitarrista degli anni ’80, di origine jugoslava, il quale ha presentato il suo ultimo lavoro live, e del comico napoletano Salvatore Cisonna, che ha piacevolmente intrattenuto il pubblico prima del responso della giuria.

 

Alessandra Morgese