Il Policlinico di Bari

Quando tocchi il tasto dolentissimo della sanità pubblica l’indignazione è vasta, ognuno racconta la propria storia a sottolineare quanto il disagio sia comune. È il caso delle testimonianze raccolte dopo il nostro articolo di ieri con tre diverse storie legate alle liste d’attesa bibliche per sottoporsi ad una visita specializzata al Policlinico di Bari. Quella che ci ha maggiormente impressionato, dopo averla verificata, è la storia di un malato oncologico.

L’uomo, residente in un paese alle porte di Bari, circa due mesi fa è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per l’asportazione di una massa tumorale al polmone. L’operazione è perfettamente riuscita, ma ciò che conta sono i controlli periodici, per stabilire il decorso del male ed eventuali altri interventi e terapie. Il medico che lo ha operato, ha detto al paziente di provvedere alla prenotazione di una pet, facendo specificare il codice tumorale, ma soprattutto quello dell’urgenza, in modo da potersi sottoporre al fondamentale esame entro una decina di giorni o poco più.

Con grande stupore, però, al momento della prenotazione, il paziente s’è sentito rispondere che al Policlinico non c’era possibilità di sottoporsi all’esame prima del 31 marzo 2018. Sì, avete capito bene. In questo caso non si tratta dell’ablazione del neo o di una qualunque visita di controllo, pur importante a sentire che predica la prevenzione, ma della pet urgente e meno di due mesi dall’intervento chirurgico per l’asportazione del tumore.

Siamo alle solite. Dedichiamo questa storia alla povera gente, a chi non ha santi in paradiso o soldi da spendere. Al paziente, che speriamo si sia ripreso completamente, auguriamo di non morire prima di doversi sottoporre all’esame.