Passeggiava tranquillo su corso Cavour,  intorno alle 16, ancora con il cappellino marca Gucci che indossava al momento del furto all’interno dell’Anche Cinema Royal.

Alla vista dei poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine, Iulian Marius Tulica, un romeno di 38 anni, ha tentato di distrarre l’attenzione togliendosi il copricapo, ma ormai era stato riconosciuto. L’uomo è pluripregiudicato, con precedenti specifici penali e di polizia per furto aggravato, ricettazione e possesso ingiustificato di strumenti di effrazione, in Italia senza fissa dimora. Fermato e portato in Questura, il romeno ha ammesso il furto compiuto domenica pomeriggio verso le 17.

Nel corso delle indagini, sempre gli uomini del Reparto Prevenzione Crimine, a caccia della refurtiva, più o meno del valore di 20mila euro, sono riusciti a fermare anche uno dei complici. Si tratta di un altro cittadino romeno, Aron Balan, di 23 anni, anch’egli in Italia senza fissa dimora e con numerosi e specifici precedenti di polizia per furto aggravato, conosciuto anche con l’alias di Sebastian Feraru.

Il responsabile della ditta “Anche Cinema Royal s.r.l.” aveva dato l’allarme pubblicando sui social network le foto dei malfattori, riprese e pubblicate anche da bari.ilquotidianoitaliano.com. Anche grazie alle foto diffuse sul web, i poliziotti della Squadra Mobile hanno identificato Tulica, personaggio conosciuto negli ambienti criminali stranieri e controllato alcuni giorni fa dagli stessi agenti dei “Falchi”.

In Questura Tulica non ha voluto rivelare l’identità del proprio complice, ma non è servito. Gli equipaggi della “Sezione Falchi” e del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Settentrionale” hanno messo in atto ricerche a tappeto, presso i campi nomadi frequentati dal fermato, e sono riusciti ad individuare ed identificare anche il complice.

Una volta condotto presso gli Uffici della Squadra Mobile, anche Balan ha ammesso le proprie responsabilità, fornendo anche informazioni utili per il recupero di parte della refurtiva, puntualmente restituita alle vittime del furto. Al termine degli atti di rito, i fermati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.