Il fumo denso, i rumori del traffico, i curiosi che seguono la scena. Immerso nella nube, un uomo imbraccia un estintore e si avvia verso l’autobus, una macchina bianca nel frattempo transita a pochi passi dal mezzo, fermo all’angolo tra via Bruno Buozzi e viale Europa.

Questione di attimi. Immortalato dall’obiettivo del cellulare, ignaro di essere ripreso, l’autista manovra l’estintore nel tentativo di limitare i danni un istante prima di essere investito dall’esplosione.

Da lì in poi sarà una colonna di fumo nero che si innalza vero il cielo, mentre il catorcio adibito al trasporto pubblico locale, ostinatamente ancora in circolazione per volere di un gruppo dirigente aziendale e comunale incosciente e irresponsabile, viene divorato dalle fiamme.

Un attimo prima, un attimo dopo, un insignificante battito di ciglia, e adesso staremmo parlando di altro, staremmo seppellendo un dipendente che ha tentato fino all’ultimo di salvare il salvabile. C’è chi permette a questi rottami di camminare, mettendo in pericolo la vita di lavoratori e viaggiatori, e invece di assumersi le proprie responsabilità, non si vergogna nemmeno.