L’auto arriva intorno alle 21, passa tra la gente e si ferma davanti al portone per scaricare alcune buste, forse la spesa. È una BMW station wagon bianca. I presenti assistono increduli alla scena, possibile per la mancanza di controlli e protezioni come quelle sistemate in altre zone della città.

Siamo nel primo isolato di via Sparano, per intenderci quello più vicino alla stazione ferroviaria. Avendo deciso di sistemare fioriere anti sfondamento un po’ qua, ma non si bene perché non un po’ la, con il chiaro intento di evitare eventuali attacchi terroristici, è giusto far calare il velo dell’ipocrisia.

Per essere veramente al sicuro nel caso di un eventuale attacco con auto, furgoni o tir lanciati sulla folla, bisognerebbe blindare l’intera città. Un’ipotesi inverosimile, non solo perché bisognerebbe procurarsi un gran numero di fioriere, ma anche perché non ci sono risorse e uomini sufficienti.

I terroristi hanno dimostrato di colpire nel mucchio, lungomari e mercati, attività commerciali o luoghi inizialmente neppure ritenuti sensibili. Del resto l’obiettivo è quello di seminare terrore e ci stanno riuscendo perfettamente, sfruttando i punti deboli di un sistema lacunoso, incapace di fermare i kamikaze anche quando l’intelligence ne conosce l’identità e sa che si tratta di soggetti pericolosi.

Misure spot, come ormai siamo da tempo abituati. In questo caso basti pensare al camion rimasto all’interno dei new jersey in occasione della tappa barese del Radionorba Battiti Live. Un modo maldestro per tentare di restituire alla gente la serenità in questo clima teso, in cui si è sempre costretti a guardarsi le spalle.