Uno nega tutto, l’altro preferisce non rispondere. Sono andati così i primi interrogatori per il 45enne Michele Armenise e il 69enne Francesco Cassano, presunti responsabili delle violenze perpetrate per oltre un anno a una ragazzina di 16 anni.

Michele Armenise, di Triggiano, ha respinto ogni accusa rigettando tutte le contestazioni, e spiegando di conoscere la vittima di vista ma di non averne mai abusato. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere Francesco Cassano.

Per entrambi il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Simona Filoni, aveva chiesto la sostituzione della misura cautelare con quella più grave del carcere, depositando nuova documentazione. La richiesta è stata rigettata e per i due sono stati confermati gli arresti domiciliari.

Stando alle indagini di Carabinieri e sezione di pg della Polizia Municipale di Bari, la 16enne sarebbe stata violentata per oltre un anno e mezzo in campagna, in un retrobottega, in un garage, in auto e in una cabina di una spiaggia barese, dopo essere stata adescata dal più anziano dei due all’interno di una salumeria.

Intanto proseguono le indagini per accertare nuovi episodi denunciati dalla mamma della ragazza dopo la richiesta di arresto e presunti abusi su altri minorenni che i due arrestati avrebbero compiuto.