“Presunte Irregolarità nelle prove”. Il caso del concorso pubblico per l’assunzione di dieci agenti della Polizia Municipale di Molfetta continua ad arricchirsi di nuove polemiche. Dopo il caso dell’espulsione di due candidati, sorpresi a copiare, con il comandante della Polizia Municipale indagato per abuso d’ufficio, spuntano fuori nuovi particolari da chi quelle prove le ha vissute da vicino.

C’è infatti un folto gruppo di partecipanti che chiede l’annullamento e la ripetizione del concorso per alcune irregolarità: uno di loro ha deciso di vuotare il sacco e spiegare le proprie perplessità ai nostri microfoni. Il candidato, per ovvi motivi, resterà anonimo.

“Quando sono stati scelti i plichi per le domande – spiega l’intervistato – la ragazza che si è alzata ha subito riscontrato che alcune delle domande a risposte aperta non erano attinenti al bando. Ma la sua sua richiesta di metterlo a verbale non è stata accettata dalla commissione”.

Quella ragazza, però, non sarebbe stata l’unica a segnalare il problema con le domande: “Anche un altro ragazzo durante la prova ha protestato verso la Commissione, invitando gli altri candidati a chiamare i Carabinieri, ma il presidente lo ha zittito e ci ha detto di continuare la prova”.

C’è anche dell’altro: “La Commissione ha comunicato che era già possibile andare in bagno già dopo una sola ora. Si è venuta a creare una situazione incontrollabile con un continuo via vai nel bagno. I successivi ammonimenti della Commissione sono stati inutili”.

Il Comandante della Municipale non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma a telecamera bassa ribadisce la correttezza delle procedure: “Io non conosco nessuno, ne ammessi ne non ammessi. non ho vincoli di parentela. Concorso a mio giudizio non è andato bene ma benissimo”.