La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Bruscella, l’unico titolare dell’azienda di fuochi d’artificio, sopravvissuto all’esplosione, accusato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

La notizia arriva a due anni dall’esplosione nella fabbrica Bruscella di Modugno in cui morirono 10 persone. La richiesta della Procura, formulata dai pm che hanno indagato sulla strage, Grazia Errede e Domenico Minardi, è giunta nelle scorse settimane nella cancelleria centrale dell’ufficio gip del Tribunale di Bari che dovrà ora assegnare il procedimento ad un giudice e fissare la data di inizio dell’udienza preliminare.

Nell’esplosione morirono il fratello dell’indagato, Vincenzo Bruscella, e il nipote Michele, il cognato Vincenzo Armenise, il cugino Michele Pellicani, lo studente 20enne di Napoli Riccardo Postiglione, che era lì quel giorno perché stava lavorando ad un sistema elettronico di fuochi musicali, gli amici e collaboratori Giuseppe Pellegrino e Vincenzo Di Chirico e gli operai Banga Harbaajan, Nigah Kumar e Merja Saimir.