Di fughe per la vita dagli ospedali pugliesi ne abbiamo raccontate tante, come quella finita male della maestra Giovanna. C’è, però, chi decide di restare, perché eccellenze e professionisti non mancano, seppure inseriti in un sistema pieno di debolezze.

La lettera che pubblichiamo è di un paziente dimesso dall’Unità Operativa di Chirurgia Toracica dell’ospedale San Paolo di Bari. Un tumore scoperto all’improvviso, il pensiero di fuggire altrove, la decisione benedetta di restare. Con piacere, proprio noi, sempre molto critici nei confronti della sanità regionale, diamo voce a uno dei tanti casi di buona prassi, non tanto per la buona riuscita dell’intervento, quanto per la capacità di saper accudire e tranquillizzare il paziente, evitando un’altra fuga verso un’isola felice come ce ne sono anche alle nostre latitudini.

Cogliamo l’occasione per rinnovare l’invito ai vertici della sanità regionale a fare tutto il possibile per mettere i dipendenti pubblici nelle condizioni di operate nelle condizioni migliori e con attrezzature all’avanguardia. In molti ospedali, quelli che è stato deciso di tenere aperti, le cose non vanno sempre per il meglio.

Essere puramente spirituale ed intellettuale, di natura superiore all’umana, rappresentato dall’arte in forma corporea, con ali e tra raggi di luce; messo celeste e ministro della potenza e volontà divine.

Forse non conoscono voi, i nostri “Angeli” del San Paolo (reparto Chirurgia toracica), persone straordinarie che ci fanno vivere nella tranquillità, sorriso, gentilezza, persone, tutti nessuno escluso che fanno questo duro mestiere per amore del prossimo, dalle infermiere/i ai Dottori, Dottoresse e a chi si prodiga per farci vivere in un ambiente salutare ripeto tutti.

Mi sono sentito coccolato, nonostante le mie ansie le mie paure mi facessero diventare a volte forse un po troppo esigente, ripeto, sono stato fortunato a trovare voi, i miei ANGELI, in un periodo così particolare e difficile della mia vita, grazie grazie ancora.