“Ho denunciato tutto per dignità e coerenza, non ci ho pensato un attimo. Ero indispettito dal fatto che qualcuno potesse compromettere la mia immagine pubblica, costruita in tanti anni di duro lavoro”. A parlare è Austacio Domenico Busto, archeologo di professione, vicesindaco del Comune di Acquaviva delle Fonti ai tempi della gara per la ristrutturazione del teatro comunale, motivo per cui gli è stata proposta la tangente di 5mila euro.

Per tangenti, invece, tra gli altri è stato arrestato il vice segretario del PD, Ottorino Tisci. “Era la prima volta che mi veniva proposta una tangente – continua Busto – Conoscevo il contesto in cui questo avveniva, per cui non posso dire sia stato un fulmine a ciel sereno, seppure ancora adesso stento a crederci. Con il dirigente comunale coinvolto nella vicenda avevo rapporti quotidiani negli uffici. Sono rimasto perplesso perché sentivo esprimere concetti in tutt’altra direzione rispetto al mio modo di essere. In quel momento quella tangente mi sembrava impossibile. Inizialmente ho creduto si trattasse di una singola tangente proposta a me, non parte di un sistema più complesso”.

L’ex vice sindaco Busto ha consegnato i soldi agli investigatori, insieme ad alcune registrazioni telefoniche che non lascerebbero spazio alle interpretazioni.

“Non posso entrare nel merito delle indagini – spiega Busto -, sono convinto mi capirà. Ciò che voglio dirle è che sono più sereno, che è finito questo incubo. Sono stati due anni particolarmente duri, in cui venivo persino accusato di manipolare le gare. Pensi che qualcuno, incontrandomi per strada, faceva il segno della galera portandosi la mano al volto. Allora non potevo rispondere, adesso posso farlo. Tra le altre cose, ai tempi della gara per la ristrutturazione del teatro ci fu una forte pressione del PD per costringermi alle dimissioni”.