Sedici anni di carcere. Questa la condanna per Nicola Scanni, il fotografo barese accusato di aver ucciso il padre circa sette anni fa. A chiudere definitivamente il procedimento ci ha pensato la Cassazione rigettando il ricorso che era stato presentato dalla difesa.

Secondo l’accusa, Nicola Scanni uccise il padre Mario nel loro studio colpendolo ripetutamente con un oggetto contundente per motivi economici. L’arma del delitto, però, non fu mai trovata.

I giudici hanno quindi confermato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Bari nel 2016: l’imputato, però, adesso si trova in libertà: l’uomo infatti fu arrestato un mese dopo l’omicidio ma fu assolto in primo grado.