Conversano, città d’arte e ormai anche dei rifiuti. Una brutta, bruttissima immagine se si pensa che il 70emo compleanno della Ferrarari viene festeggiato anche nella città del Castello perché, a detta degli organizzatori, insieme ad Alberobello ben sintetizza l’essenza della Puglia. Alla faccia del bicarbonato di sodio.

Le immagini che pubblichiamo sono quelle del centro di raccolta, o meglio dello stabilimento dell’attuale gestore dell’appalto, la Falzarano, adibito abusivamente a centro di raccolta. Da ieri i cancelli sono chiusi.

Nei giorni scorsi i dipendenti, passati dalla padalle della Lombardi Ecologia alla brace della Falzarno, avevano protestato animatamente a Palazzo di Città. La minaccia di rifarsi alla legge, rivolgendosi al Comune affinché anticipasse il pagamento degli stipendi, aveva convinto la Falzarano a mettere mano alle casse.

Tutto è bene quello che finisce bene, ma non è questo il caso, perché sono stati accreditati solo una mezza dozzina di stipendi. Tutti gli altri dipendenti sono rimasti a bocca asciutta. Non solo. A quanto pare uno degli operai si è rivolto alla locale Stazione dei Carabinieri, ma di quella visita non si sa ancora niente. Di qui l’organizzazione di un nuovo sciopero, non selvaggio come l’ultima volta, ma la tensione resta altrissima. I soldi versati in banca dal Comune per i pagamenti sarebbero stati bloccati da Equitalia, per via di alcuni debiti maturati dalla Falzarano. Questo è ciò che si dice, ma non si hanno conferme ufficiali.

La questione, come detto, sta sollevando il problema dell’inadeguatezza del centro di raccolta. Gli stessi dipendenti avevano denunciato condizioni al limite della legalità. Un posto in cui chiunque è andato finora a depositare qualsiasi cosa, anche i commercianti e pure da alcuni paesi limitrofi. Insomma, una giungla, che negli anni l’Amministrazione comunale non ha mai dato l’impressione di saper governare a dovere, come nel caso delle tre isole ecologiche, ad eccezione di una, comunque inservibile, non ancora realizzate nonstante fossero previste nell’appalto ceduto dalla Lombardi alla Falzarano.

E poi le solite ombre sulla passata gestione. Insomma, la puzza di immondizia e bruciato a Conversano resta nauseante. È cambiato tutto, per non cambiare quasi niente, a comciare dal direttore del servizio, Domenico Di Mise, rimasto sempre saldamente al suo posto.