Denunce, decine di auto rigate o imbrattate dalla cacca dei cani e persino un caso di stalking. Siamo al quartiere San Pasquale di Bari, dove da diverso tempo una donna ha preso di mira residenti e commercianti. Le Forze dell’Ordine la conoscono bene, sanno perfettamente ciò di cui è capace, ma non possono fare molto, nonostante le telecamere di videosorveglianza l’abbiano ripresa in più occasioni e diversi commercianti abbiano assistito personalmente ai blitz, non solo notturni.

Raschi alle auto, specchietti rovesciati, ma anche cacca di cane spalmata su serrature, cofani e portieri. Le vittime raccontano particolari assurdi. A sentire gli abitanti della zona, non ci sarebbe un motivo particolare per finire nel mirino della donna, che andrebbe aiutata con tutti i mezzi possibili.

Un lavoro negato, una parola giudicata fuori posto, seppure è soprattutto l’antipatia a determinare il discrimine principale nella scelta delle auto da danneggiare o imbrattare. C’è persino chi non ha voluto metterci la faccia quando siamo andati a raccogliere le testimonianze e solo perché la donna avrebbe promesso loro un po’ di tregua.

Di aiuto ha invece bisogno Liliana, che ci ha chiamato per tentare di risolvere il suo problema, che poi è il problema di una parte del quartiere San Pasquale, compresa tra via Meucci, via Zanardelli, via Postiglione, viale Unità d’Italia e corso Benedetto Croce. L’auto di Liliana è ridotta malissimo, ci sono almeno 2.000 euro di danni: raschi dappertutto e persino l’acido versato sul parabrezza, ma anche cacca spalmata sul portone di casa, sul citofono. Non solo. In passato l’azione di pressing della disturbatrice, solo per aver ricevuto da Liliana la promessa di un interessamento alla sua disoccupazione, è stato fortissimo, con telefonate e blitz al citofono a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Liliana ha sporto un paio di denunce, ma la risposta ricevuta è quella data a chiunque altro: “Non possiamo fare molto altro”. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere la donna non avrebbe un buon rapporto coi familiari, probabilmente gli unici che potrebbero fare davvero qualcosa per lei, ma certamente c’è bisogno di un approfondimento per capire cosa la spinga a comportarsi in questo modo. Non tutti riescono a tollerare questi danni e quindi non mancano momenti di tensione.