Avrebbe maltrattato alcuni bambini a lei affidati in un asilo di Bari. Con questa accusa la Polizia, che non ha diffuso il nome della struttura, ha dato esecuzione alla misura interdittiva della sospensione per 12 mesi dall’esercizio pubblico di una insegnante di scuola dell’infanzia.

Quello che emerge dalle indagini è un quadro inquietante: “un costante ricorso a grida ed urla spropositate da parte dell’indagata nei confronti dei bambini, nel vano tentativo di riportare ordine, ma il ricorso abituale per i bambini più irrequieti a strattonamenti per il braccio, trascinamenti per la classe, tanto che in alcuni casi la violenta azione portava a sollevarli da terra”.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marcello Quercia, sono partite dopo alcune denunce sporte dai genitori dei piccoli alunni vittime dei maltrattamenti. Gli investigatori, oltre ad ascoltare genitori e il personale scolastico, hanno utilizzato intercettazioni ambientali, con sofisticate apparecchiature, che “rafforzavano l’iniziale quadro probatorio” permettendo di ricostruire “gli episodi in maniera dettagliata e con sostanziale correttezza”.

Le testimonianze rese dagli interrogati sono state “lineari e con coerenza logica rese dai genitori interessati e dal personale scolastico, oltre che dal manifestato disagio dei bambini durante l’ora di presenza esclusiva della suddetta insegnante ricollegabile ad una riscontrata oggettiva incapacità dell’insegnante nel controllare la classe”.