“Si chiede ricovero urgente per la paziente che rifiuta assistenza familiare e infermieristica”. La richiesta, firmata dal medico curante, è per un’anziana donna di 89 anni in continuo stato di agitazione e caduta due volte nel giro di una settimana. Questo, però, non è bastato per ricoverare la donna. Così stamattina il figlio è stato costretto ad andare dai Carabinieri ma i medici non sono rimasti a guardare e hanno chiamato anche loro i militari.

Succede al pronto soccorso del Di Venere: “Mia madre è caduta una prima volta domenica scorsa – racconta l’uomo – quando siamo arrivati al pronto soccorso hanno effettuato la tac ma, non risultando nulla a livello traumatologico, ci hanno detto di tornare a casa perché mia madre stava bene”. Tutto risolto? assolutamente no.

Stamattina la donna è stata trovata nuovamente a terra in casa: “Abbiamo chiamato il 118, l’ambulanza ha trasportato d’urgenza mia madre al pronto soccorso. Anche questa volta, però, dopo le analisi di rito, hanno deciso di dimetterla perché non ci sono i presupposti per il ricovero”.

Dall’ospedale, infatti, fanno sapere che la donna “è stata visitata più volte, ha fatto tutti gli esami del caso. I medici ritengono che non ci sia bisogno di ricovero e che il nosocomio non debba trasformarsi in una casa di riposo soprattutto perché non ci sono posti letto a sufficienza per i casi più gravi, quelli che realmente necessitano di approfondimenti clinici”. Saranno quindi i Carabinieri a stabilire dove la donna passerà la notte.