Prima l’inchiesta sulle presunte tangenti per la ristrutturazione di Sant’Anna, adesso quella sui presunti pagamenti in nero e sulle firme false in occasione degli eventi natalizi del 2015. Il sindaco del Comune di Noci, Domenico Nisi, non ostenta più la tranquillità di qualche mese fa, quando rispediva al mittente le accuse di una gestione discutibile della cosa pubblica, a colpi di dichiarazioni e conferenze stampa.

Certo, finora niente che lo riguardi personalmente e quindi per certi versi ancora più preoccupante. E mentre ormai Antonio Locorotondo è sempre più un ex assessore, pare che ieri lo abbiano cercato a lungo per consegnargli il provvedimento di revoca, la giunta comincia a scricchiolare.

Secondo alcune indiscrezioni sembra che il primo cittadino avesse chiesto a Locorotondo di dimettersi, ricevendo una risposta negativa. A quel punto inevitabile la scelta di scaricare l’ex esponente Udc. Locorotondo, lo ricordiamo, è finito nell’occhio del ciclone per le dichiarazioni di alcuni dei rappresentanti di cori, band ed associazioni coinvolte nelle attività del Natale 2015. Uno di questi, in particolare, avrebbe dichiarato alla Guardia di Finanza, oltre che a noi, di aver ricevuto soldi in nero. Ci sarebbe poi una ricevuta con importo maggiorato e una firma falsificata.

Il quadro è a tinte fosche, ma sarà la Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Bari a chiarire le diverse faccende. Intanto emerge un’indiscrezione che fa tremare ulteriormente Palazzo di Città. L’ombra di una terza inchiesta sulla gestione della cosa pubblica si starebbe abbattendo su Noci.