Un dolore sempre più forte al petto, probabilmente un infarto. La vittima è un cittadino pakistano di 48 anni, ospite di una comunità in contrada Murgetta, diversi chilometri fuori dal centro abitato di Gravina. Ad aggravare la situazione, il fatto che l’uomo non parla l’italiano e comprenderlo è particolarmente complicato.

Il medico del 118 a bordo dell’ambulanza di Gravina capisce subito possa trattarsi di un infarto. Pressione altissima e forse un diabete mai diagnosticato in patria. Il cittadino pakistano è da poco in Italia. Il primo tracciato allarma il medico. Si tratta di un infarto acuto del miocardio. Superato qualche problema tecnico con il sistema della telecardiologia, arriva la conferma di quello che inizialmente era un sospetto.

Nel frattempo è già stata approntata la terapia di salvataggio come da protocollo e il paziente viene stabilizzato dall’equipaggio medicalizzato del 118. Dolore e pressione si riducono. La condizione clinica è molto sera. Nessun precedente clinico, nessun farmaco assunto, ma soprattutto nessuna documentazione sanitaria. Dalla Centrale Operativa viene attivato il percorso HUB. L’uomo, con un infarto in atto, deve essere trasportato ad alcune decine di chilometri di distanza, all’ospedale Miulli di Acquaviva dove, a differenza dell’ospedale della Murgia, c’è l’Emodinamica.

A quel punto l’ambulanza inizia la sua corsa verso Acquaviva, dove il paziente arriva in condizioni migliori e pronto per essere sottoposto a coronografia e angioplastica. Questa storia di tutti i giorni è l’ennesima testimonianza di quanto difficile sia l’assistenza sanitaria in un territorio geograficamente impervio e vasto; dove la connessione internet non è sempre presente; dove manca l’Emodinamica nell’ospedale di riferimento.

Con queste premesse appare ancora più evidente la necessità di non far scendere il medico dall’ambulanza del 118 di Gravina. La presenza di quel medico è fondamentale. Lo sa bene il cittadino pakistano, ma sulla propria pelle lo hanno provato l’operaio precipitato da 15 metri, la nonna che ha rischiato di morire soffocata a causa di una mela, l’anziano andatosi a schiantare contro un muro con il suo autocarro.