“Un’azione punitiva per vendicarsi del tradimento del marito”. Si chiude finalmente il cerchio sulla sparatoria dello scorso 10 marzo alle porte di Bitonto che vide coinvolta una coppia di ragazzi. I due furono raggiunti da una serie di colpi di pistola ma riuscirono a scappare e a seminare gli aggressori alle porte di Bari: la giovane in auto era finita in ospedale con una ferita di striscio al fianco.

Le prime indagini, condotte dai Carabinieri di Bari, avevano portato all’arresto del suocero del conducente dell’auto. A finire in manette era stato il 56enne bitontino Cassano Cosimo, volto noto alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di detenzione illegale di arma clandestina. I militari, dopo aver effettuato tutti i rilievi, soprattutto di tipo balistico, rinveniva 5 bossoli cal. 7,65, un frammento di ogiva, nonché frammenti di vetro. Poche ore dopo,  nei pressi di un campo in “Contrada delle Rose”, fu ritrovata su un albero, una pistola “Zastava” cal.7,65, priva di cartucce.

Oggi sono nuovamente scattate le manette per Cassano, con l’accusa di tentato omicidio, in concorso con la figlia, arrestata e sottoposta agli arresti domiciliari. A corroborare la tesi investigativa degli inquirenti una telecamere posizionata a pochi metri dal luogo del tentato omicidio, che racconta quanto accaduto.

Il movente della spedizione punitiva, riconducibile all’astio provato dall’uomo nell’ambito di dissidi familiari e relazioni interpersonali intrattenute dal genero, oggi sono scattate, nuovamente, le manette. Il suocero del giovane e la figlia Maria Adelaide avevano, infatti, deciso di vendicarsi del tradimento del giovane che, sfidando una sorta di codice d’onore, aveva deciso di lasciare la moglie per stringere una relazione sentimentale con una giovane ragazza di Giovinazzo.Il tutto nonostante fosse stato richiamato più volte a tornare fra le mura domestiche. A corroborare la tesi investigativa degli inquirenti una telecamere posizionata a pochi metri dal luogo del tentato omicidio, che racconta quanto accaduto.